La notizia di una nuova ordinanza per i supermercati chiusi o con orario fortemente ridotto per il weekend è in circolazione in queste ore su WhatsApp. Si tratta , tuttavia, dell’ennesima bufala o fake news che non dovrebbe in alcun modo essere condivisa, per non creare ancora allarmismo e pure indurre comportamenti deleteri per il bene comune.
L’ordinanza per i supermercati chiusi non esiste e altro non è se non una semplice nota di testo in circolazione proprio sull’app di messaggistica. Questa riporterebbe, per oggi, l’apertura dei negozi (oggi 14 marzo) con beni di prima necessità solo in orario ridotto, ossia fino alle 13. Assoluta chiusura, al contrario, per domani domenica 14 marzo. Non esiste decorrenza immediata della direttiva perché appunto questa non ha alcun fondamento di verità.
Se si è stati già raggiunti dall’ultima catena virale e allarmistica, cosa bisognerà fare? Prima di tutto, non credere a quanto riportato e non comportarsi come suggerito. Il rischio di riempire, appunto, i supermercati nella giornata odierna per evitare di restare a secco di qualche genere alimentare non ha alcun senso. Già più volte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che gli approvvigionamenti nei negozi di alimentari continueranno ad esserci sempre e dunque la corsa ad accaparrarsi un pacco di pasta resta insensata. A maggior ragione, l’ultima bufala in circolazione su WhatsApp dovrebbe non trarci in inganno e indurci ad uscire di casa per una maxi-spesa.
Sarebbe opportuno che ogni cittadino raggiunto dalla presunta nota sull’ordinanza per i supermercati chiusi facesse la sua parte. Non solo cestinando il messaggio ma pure non condividendolo e avvertendo tutti i propri conoscenti in chat di gruppo e singole che quanto in circolazione ora è solo una falsa notizia. Misure ulteriormente restrittive pure per i negozi di generi di prima necessità non sono per nulla previste per il momento. Vero, al contrario, è che in questo weekend, chiuderanno i centri commerciali come previsto dal decreto della presidenza del Consiglio dei ministri dell’11 marzo.