BoB, Best Of Barone: lo scat di Roberta Giallo incanta il format di Red Ronnie

La sua musica è un manifesto dell'artista indipendente


INTERAZIONI: 1485

Nell’ultima clip del BoB, Best Of Barone conosciamo Roberta Giallo, ospite della puntata di lunedì 3 febbraio del Barone Rosso, il format di Red Ronnie di cui Optimagazine è media partner.

Nella libreria di Roberta, cantautrice marchigiana di Senigallia, di sicuro non mancano le migliori performance di Demetrio Stratos (voce degli Area), Diamanda Galas (consiglio l’ascolto di Sono L’Antichristo) e indubbiamente tutti i dischi di Lucio Dalla. Lo dimostra il suo stile che adotta lo scat come marchio di fabbrica, un virtuosismo canoro che non è facile replicare dal momento che trova radici nel jazz e richiede un impiego importante di tutte le capacità fonatorie.

Al Barone Rosso siede al pianoforte e racconta l’importanza di combattere il bullismo e la violenza sulle donne, due fenomeni che specialmente quest’anno hanno avuto tanta risonanza alla luce delle polemiche sul Festival di Sanremo. La sua performance è orchestrale seppur con la “sola” presenza di un pianoforte e della sua voce: le sue mani scorrono veloci eppure accarezzano i tasti mentre la sua voce fa tutto il resto.

Per “tutto il resto” intendiamo proprio tutto il resto. Da una modulazione dolce ed elegante Roberta Giallo passa a belare per scimmiottare chi segue il gregge, a soffermarsi su note dal fiato lirico e ad accelerare su frasi complesse tenendo il suo stile anche su articolazioni che sanno di scioglilingua.

Roberta celebra l’antidivo ed esegue il primo pezzo dal titolo Cinque Schiaffi E Una Carezza, nata tanti anni fa: “Ancora non avevo la partita IVA, ora che l’ho aperta vivo l’inferno di quelli che hanno la partita IVA”, spiega la cantautrice scherzosamente. La sua è una risposta alla tendenza degli artisti più giovani di celebrare denari, donne, lusso e consumo.

Cinque Schiaffi E Una Carezza, soprattutto, è il manifesto per gli artisti che vorrebbero portare al pubblico la loro arte ma cozzano contro un sistema che promuove i trend anziché il talento. “Che colpa ne ho se non produco denaro? Ma mi piace guardare lontano, intona Roberta su note stoppate introdotte da schiocchi di dita che ricordano il jingle della Famiglia Addams.

Agli accordi tamburellati Roberta alterna arpeggi dolcissimi eseguiti su scale audaci, l’esatto ruolo di una carezza dopo gli schiaffi. Amarezza e ironia sono le protagoniste del brano: l’artista è consapevole delle sue difficoltà ma non si rassegna, vuole essere se stesso e a muso duro si scontra contro la moda discografica di promuovere l’immagine anziché la sensibilità.

In Vieni Di Qua i virtuosismi canori sono quintessenza: Roberta alterna lo scat al vibrato nevrotico, interpretando la persona tormentata ma felice, ferma sul suo stato di cose e categorica nel non accettare di uniformarsi alla massa. Per questo quando si prende gioco di chi segue il gregge simula il belato della pecora. Per l’intera durata del brano restiamo incantati dal levare brioso delle dinamiche e da quel finale quasi lirico che fa esplodere l’applauso tra le donne presenti.

Di seguito l’ultima clip della puntata del 3 febbraio del BoB, Barone Rosso con Roberta Giallo.

Per vedere tutte le puntate del Best of Barone clicca qui oppure visita la playlist ufficiale su YouTube.