Il dibattito sul 5G si riapre: le emissioni delle nuove infrastrutture potrebbero realmente fare male alla nostra salute? Come riportato da ‘tariffando.it‘, la sede ARPA (Agenzia regionale per la protezione ambientale) della regione Friuli Venezia Giulia si è espressa in tal senso, affermando che i valori rilevati si stabiliscono sei volte sotto il massimo limite consentito, ragion per cui non rappresentano alcun pericolo per l’uomo. Del resto, le antenne non devono costituire un problema, anzi: più ce ne sono nel territorio, meno saranno le emissioni elettromagnetiche rilasciate.
Cosa si evince dai dati analizzati dall’ARPA del Friuli Venezia Giulia
Il dipartimento friulano di ARPA nel corso di gennaio 2020 ha investigato sulla vicenda, compiendo delle ricerche empiriche in materia di 5G e relative emissioni, studiando nel dettagli le infrastrutture presenti in zona operanti sulle frequenze 3.6-3,8 GHz. I risultati dovrebbero far tirare un sospiro di sollievo a quanti erano preoccupati: il quantitativo di onde elettromagnetiche relative al 5G è sei volte inferiore al limite massimo consentito. La quantità rilevata, infatti, è di 0,3-1 V/m, a fronte del limite massimo di 6 V/m (siamo quindi più che al di sotto del limite che dovrebbe far scattare l’allarme in ognuno di noi). Chiaramente, c’è anche da prendere in considerazione un altro fattore: i dati fanno riferimento ad uno scenario destinato a cambiare nel breve periodo, dato che sono ancora pochi i dispositivi capaci di interagire con le antenne 5G nel nostro territorio (come del resto sono esigui anche gli impianti presenti e perfettamente funzionanti, che ancora non decollano come dovrebbero). La crescita del 5G, difatti, in Italia prosegue a rilento, o comunque ad una velocità minore di quanta ci si potesse aspettare (ve ne abbiamo parlato più nel dettaglio in questo articolo). Se in altri Paesi l’espansione del 5G è già piuttosto avanzata, non si può dire lo stesso per il nostro territorio, rimasto un po’ più indietro per una serie di ragioni che non staremo qui a spiegarvi per non divagare. In ogni caso, possono tranquillizzarsi quelli che pensavano ad un quadro della situazione già drammatico.
C’è da temere per il futuro, considerato il fisiologico aumento di dispositivi 5G?
Non c’è da allarmarsi particolarmente nemmeno per il futuro remoto, come affermato dal dott. Nicola Blefari Melazzi, un alto numero di infrastrutture dovrebbe andare ad assicurare un numero di emissione minore, visto soprattutto che la potenza di ogni impianto verrà decresciuta in favore di una divisione equa dell’energia occorrente al funzionamento stesso degli apparecchi. Per il momento possiamo dormire sonni tranquilli, ma ci sono buone speranze sia così anche per il futuro. D’altro canto, se la divisione ARPA del Friuli Venezia Giulia si è espressa in questi termini, non si può fare altro che prenderne atto e rasserenarsi (sappiamo quanto l’ente sia scrupoloso, non c’è da dubitare in merito). Del 5G non bisogna avere timore, e concentrarsi piuttosto sui risvolti positivi che il nuovo standard di rete genererà, anche in ambito medico. Voi che idea vi siete fatti in merito? Fatecelo sapere lasciando un commento all’articolo attraverso il box qui sotto.
5G è una nuova è moderna ARMA BIOLOGICA contro umanità è le radiazioni che provoca questa rete”SICURA”come dice l’arpa è una grande menzogna…state mentendo tutti perchè siate ben pagati per questo…L’omertà non vale soltanto nelle organizzazioni mafiose ma vale più nel settore legale!!!
dott. Nicola Blefari Melazzi,
Dal Novembre 2013 al Novembre 2016 è stato membro (uno dei sei che rappresentavano il settore della ricerca) della 5G Infrastructure Association e della 5G Public Private Partnership (http://5g-ppp.eu/), una iniziativa comune tra la Commissione Europea e il settore dell’ICT in Europa che finanzia con 1,4 miliardi di € la nuova generazione di reti e servizi di telecomunicazioni.
The 5G IA is committed to the advancement of 5G in Europe and to building global consensus on 5G. To this aim, the Association brings together a global industry community of telecoms & digital actors, such as operators, manufacturers, research institutes, universities, verticals and SMEs. The 5G IA carries out a wide range of activities in strategic areas including standardization, frequency spectrum, R&D projects, technology skills, collaboration with key vertical industry sectors, notably for the development of trials, and international cooperation.