C’è tanta Italia alla Berlinale 2020, settantesima edizione del festival e prima diretta da Carlo Chatrian. Il presidente Jeremy Irons e i suoi giurati, tra cui l’attrice Bérénice Bejo, il regista Kenneth Lonergan e Luca Marinelli hanno attribuito a Elio Germano l’Orso d’Argento per il migliore attore per il suo mimetico ma misurato Ligabue nel film di Giorgio Diritti, Volevo Nascondermi, mentre ai giovani fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo è andato il premio per la miglior sceneggiatura per Favolacce, del quale è sempre protagonista Germano.
L’Orso d’Oro è stato invece assegnato a There Is No Evil del regista iraniano Mohammad Rasoulof, una dura riflessione sul tema della pena di morte che ha colpito anche per la storia personale del regista, inviso al regime del suo paese che gli ha ritirato il passaporto, impedendogli così di partecipare al festival. Come il suo più celebre collega Jafar Panahi, insieme al quale è stato anche rinchiuso in carcere, a Rasoulof in Iran è vietato lasciare il paese e lavorare. Infatti il film, come lui stesso ha raccontato, è stato realizzato grazie a un espediente, dichiarando alle autorità che si trattava di una serie di cortometraggi, un genere al quale non viene data grande attenzione.
Tra gli altri riconoscimenti della Berlinale 2020, il Gran premio della Giuria è andato a Never Rarely Sometimes Always di Eliza Hittman, un film con uno stile semidocumentaristico da cinema indie sul tema dell’aborto, mentre la miglior regia è stata assegnata a Hong Sang-soo per The Woman Who Ran, uno degli autori di punta della cinematografia sudcoreana, la più ricercata del momento dopo il successo agli Oscar di Parasite. Una soddisfazione è giunta anche per il cinema di casa, grazie all’Orso d’Argento per la migliore attrice a Paula Beer, protagonista del film del regista tedesco Christian Petzold, Undine.
L’Italia quindi lascia un segno importante alla Berlinale 2020, nella quale c’erano tre film in concorso – anche il Siberia di Abel Ferrara con Willem Dafoe è una pellicola in gran parte di produzione italiana -, più la presenza di altri titoli nelle rassegne collaterali, su tutti il Pinocchio di Matteo Garrone al suo lancio internazionale. Peccato che Volevo Nasconderti non potrà approfittare dell’effetto positivo del premio a Elio Germano. Come è noto l’uscita del film, prevista in contemporanea con il festival, è stata rimandata a data da destinarsi per l’emergenza Coronavirus.
C’è invece un giorno previsto per il lancio di Favolacce, il 16 aprile. I fratelli D’Innocenzo a Berlino si erano già fatti notare con il loro film d’esordio, La Terra Dell’Abbastanza, in cui, alle prese con un racconto di genere, avevano mostrato già una matura padronanza tecnica e narrativa. Favolacce è un esito persino più interessante, una storia di borgata sgradevole e senza concessioni, un progetto semiautobiografico cui tenevano tantissimo e che da tempo speravano di poter realizzare. Come riferimenti sono stati già fatti i nomi di Pasolini (ma i due registi hanno ammesso candidamente di aver visto soltanto due film dell’autore friulano), di Sergio Citti e dello Scola di Brutti, Sporchi E Cattivi. Giudicherà il pubblico all’uscita.
Orso d’Oro Miglior Film: There Is No Evil, Mohammad Rasoulof
Orso d’Argento, Gran Premio della Giuria: Never Rarely Sometimes Always, Eliza Hittman
Orso d’Argento Miglior regia: Hong Sang-soo, The Woman Who Ran
Orso d’Argento Migliore Attrice: Paula Beer, Undine
Orso d’Argento Migliore Attore: Elio Germano, Volevo Nascondermi
Orso d’Argento per la Migliore Sceneggiatura: Favolacce, i fratelli D’Innocenzo
Orso d’Argento Miglior Contributo Artistico: Jürgen Jürges per la fotografia di Dau. Natasha
Berlinale Glashütte Original, Premio per il documentario: Irradiated, Rithy Panh
Miglior film d’esordio: Los Conductos, Camilo Restrepo
Orso d’Oro Miglior Cortometraggio: T, Keisha Rae Witherspoon
Orso d’Argento, premio della Giuria per il cortometraggio: Filipiñana, Rafael Manuel
Audi Short Film Award: Genius Loci, Adrien Mérigeau