La fake news sul collegamento tra il libro di Dean Koontz e il Coronavirus: una coincidenza che fa gola ai complottisti

Nessuna previsione: diverso il tasso di mortalità, diverso il periodo di incubazione e diversa la genesi del virus

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Il topic che mette insieme lo scrittore Dean Koontz e il Coronavirus che sta gettando nel panico gli utenti social del Belpaese è in forte trend. Il “merito” è dei complottisti, dei siti di disinformazione e dei condivisori compulsivi che si improvvisano filologi, ermeneutici ma che in realtà non sanno mettersi in discussione.

Tutto nasce dalla psicosi Coronavirus alla quale i complottisti e i disinformatori rispondono ostentando scaltrezza e allarmismo, beandosi di aver scoperto vecchie profezie che già annunciavano l’insorgere del virus. La loro scoperta, inoltre, nasce solo su segnalazione di qualcun altro – “Mi hanno detto che”, “Ho visto che”, ecc. – e mai da una loro iniziativa.

Stiamo parlando del libro The Eyes Of Darkness di Dean Koontz, pubblicato nel 1981. Un post pubblicato sui social ha fatto scatenare gli utenti che si sentono sempre in dovere di condividere compulsivamente senza temere una figura barbina, cosa che del resto si rivela sempre nel finale. Nel post in libera circolazione su Twitter e Facebook troviamo una pagina del libro di Koontz con delle parti sottolineate che riportano:

Uno scienziato cinese di nome Li Chen fuggì negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell’arma biologica cinese più importante e pericolosa dell’ultimo decennio. La chiamano ‘Wuhan-400’ perché è stata sviluppata nei loro laboratori di RDNA vicino alla città di Wuhan ed era il quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato presso quel centro di ricerca.

Andiamo per ordine: questo estratto ha rafforzato la teoria complottista del virus creato in laboratorio, una tesi smentita da Bufale.net, da dati e da persone ben più esperte del primo utente complottaro in odore di malafede.

Sul libro di Koontz e sui parallelismi con il Coronavirus è intervenuta la redazione di Snopes che in un articolo ha smontato punto per punto la profezia che sta facendo smascellare gli articolisti improvvisati. Per chi non la conoscesse, Snopes è la piattaforma di fact-checking (dall’anglosassone “verifica dei fatti”, memorizziamolo) numero 1 al mondo che da tanti anni è in prima linea nella lotta alle bufale e alla disinformazione.

Nell’articolo di Snopes, dedicato al libro di Koontz, viene spiegato che la pagina del tomo condivisa sui social è autentica: è vero che nel libro si parla di un’arma biologica cinese chiamata Wuhan-400 in quanto sviluppata proprio nei laboratori di Wuhan. Nel libro, però, si dice anche che il tasso di mortalità a seguito dell’arma biologica è del 100%, mentre i ricercatori hanno appurato che tale percentuale è del 2%.

Ancora, Koontz scriveva che l’incubazione del Wuhan-400 durava 4 ore, mentre per il COVID-19 si parla di 14 giorni.

Che rapporto c’è, dunque, tra il libro di Dean Koontz e il Coronavirus? Riepiloghiamo: Koontz parlava di arma creata in laboratorio e il COVID-19 non è nato in laboratorio; nel libro il tasso di mortalità era del 100% mentre il Coronavirus uccide solo nel 2% dei casi e solamente in presenza di altre patologie (fissiamo anche questo); Koontz scriveva che il Wuhan-400 si incubava in 4 ore mentre il COVID-19 richiede 14 giorni di incubazione.

Qual è il punto in comune? La città di Wuhan, semplicemente. Una coincidenza, semplicemente, e i complottisti si reggono su basi ben poco solide in quanto la prima edizione del libro di Dean Koontz era diversa: nel 1981, infatti, l’arma biologica si chiamava Gorki-400 dalla città di Gorki, in Russia. Il nome Wuhan è comparso solo a partire dall’edizione del 2008, con ambientazioni e nome dell’arma modificati. In Italia troviamo un riassunto anche sul sito di debunking Bufale.

Le coincidenze tra il libro di Dean Koontz e il Coronavirus restano tali: solo il nome Wuhan fa da ponte tra le due realtà, tutto il resto (genesi, mortalità e incubazione) è totalmente differente.