Molti sono dell’idea che il colosso di Seul non si batta per quanto riguarda la qualità degli schermi dei suoi smartphone, sia per quanto riguarda la riproduzione dei colori, alquanto fedele, che l’angolo di visualizzazione. Stando ad un recente brevetto depositato all’USPTO (United States Patent and Trademark Office) e portato all’attenzione in Rete da ‘patentlymobile.com‘, potrebbe presto esserci un dispositivo del produttore asiatico dotato di un display waterfall assai particolare.
In pratica, tale device – che possiamo ipotizzare essere il Samsung Galaxy Note 20 – si distacca dai modelli precedenti per il fatto che i tasti fisici sono contenuti al suo interno. Un bel colpo sarebbe questo per l’OEM, che potrebbe quindi minimizzare ulteriormente l’interspazio in alluminio che normalmente fa da alloggio per i tasti fisici. C’è, però, da considerare anche l’altra parte della medaglia, dato che un display waterfall di questo genere farebbe sorgere più di qualche dubbio relativamente alla resistenza del pannello stesso a fronte di urti e cadute, ed anche sull’ergonomia generale del dispositivo.
Per il resto, il Samsung Galaxy Note 20, come vi abbiamo riportato in questo articolo che dovrebbe ritrarne il design tramite alcuni render non ufficiali, si equipaggerà molto probabilmente con uno schermo FullHD+ con resfresh rate a 120Hz, oltre a munirsi dell’iconica SPen e di una fotocamera frontale collocata in un foro centrale nel pannello stesso. Il comparto fotografico posteriore dovrebbe essere incastonato in un vistoso rettangolo in contrasto cromatico rispetto alla scocca (fatta eccezione per la colorazione nera, che vedrà annullato tale effetto di contrasto). Si vocifera che i modelli di Samsung Galaxy Note 20 possano essere tre (Samsung Galaxy Note 20, Note 20 Plus e Note 20 Ultra), cosa a cui francamente poco crediamo (resta più probabile le versioni siano due, lasciando il modello Ultra relegato alla sola serie dei Galaxy S). Voi che idea vi siete fatti in merito?