Non sappiamo se le strade di Huawei e dei Google Mobile Services torneranno mai ad incrociarsi (il produttore cinese ha lasciato intendere che la priorità resterà questa, ma sappiamo tutti non dipendere dal colosso di Shenzhen): nel frattempo l’OEM sta cercando di correre ai ripari, sviluppando a dovere la soluzione proprietaria, rappresentata dai Huawei Mobile Services (HMS).
Come riportato da ‘winfuture.de‘, c’è un piano ben preciso da portare avanti allo scopo di continuare a fare bene anche nei mercati internazionali. L’idea è quella di corredare i Huawei Mobile Services con un ricco compendio di applicazioni provenienti dall’AppGallery. Si tratterebbe all’incirca di un carrello di 70 app (il numero può variare a seconda dei Paesi di destinazione) pre-installate a bordo dei dispositivi sprovvisti di Google Mobile Services (GSM), corrispondenti alle applicazioni più popolari ed utilizzare del Play Store di Google.
Per quanto fastidio potrebbe dare a qualcuno (non a tutti piacerebbe di vedersi pre-installate ben 70 app, che sappiamo quanta memoria potrebbero sacrificare), Huawei perseguirà l’obiettivo di fornire servizi alternativi, ed altrettanto utili rispetto a quelli della controparte Big G. Un esperimento che merita di essere portato avanti con convinzione, e che potremmo vedere realizzato già con i Huawei P40, in presentazione per la fine di marzo prossimo. In qualche modo il colosso di Shenzehn doveva pur provare a reagire: la mancanza dei Google Mobile Services rappresenta una perdita difficile da colmare, ma bisognava ripartire con i mezzi a propria disposizione. Il vantaggio, d’altro canto, sarà quello di poter contare su una soluzione proprietaria, rendendosi così indipendente da qualsiasi decisione possa essere presa dal governo americano in merito al ban che pende ormai da diversi mesi sulla testa del produttore. Voi riuscireste a digerire l’idea di vedere il vostro dispositivo Huawei farcito con più di 70 app pre-installate?