Gabriella Martinelli e Lula a Sanremo 2020 con Il Gigante D’Acciaio (testo)

Il duo partecipa alla kermesse con un brano che sensibilizza sull'Ilva di Taranto


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Gabriella Martinelli e Lula a Sanremo 2020 presentano il brano Il Gigante d’Acciaio dopo il successo di Sanremo Giovani. Il duo sale sul palco dell’Ariston nella categoria Nuove Proposte con la conduzione di Amadeus in diretta su Rai 1.

Un brano forte, quello scelto per la kermesse sanremese, dal momento che il testo è dedicato all’Ilva di Taranto, un argomento che Gabriella Martinelli ha molto a cuore essendo originaria della Puglia. Al rock cantautorale di Gabriella si unisce il rap di Lula, batterista del duo.

Il duo ha partecipato anche all’Anno Che Verrà durante la notte di Capodanno.

Gabriella Martinelli e Lula a Sanremo 2020

Gabriella Martinelli e Lula a Sanremo 2020 si esibiscono nella seconda serata con Il Gigante D’Acciaio in sfida contro Fasma, che passa in semifinale.

https://youtu.be/Z-q4O5P5-tM

Il brano che porterà Gabriella Martinelli e Lula A Sanremo 2020 sarà Il Gigante D’Acciaio, premiato dalla selezione Area Sanremo per Sanremo Giovani e oltremodo attuale per l’argomento scelto: nel testo, infatti, si racconta di quanto sia triste che l’Ilva di Taranto sia noto alle cronache per scandali, tossicità e disoccupazione.

Rabbia e frustrazione costellano il testo, e in questo senso l’arte diventa valvola di sfogo e denuncia sociale. “Lula ha dato un grosso contributo alla realizzazione del brano, e il fatto che sia di Roma fa in modo che un argomento così importante come l’Ilva non rimanga circoscritto solamente al territorio pugliese, bensì trovi ascolto anche al di fuori della mia regione”, ha affermato Stefania Martinelli durante un’intervista per Imperia TV.

Con questo brano raccontano la storia di un personaggio fittizio, Cosimo, cresciuto nel quartiere Tamburi tra le ciminiere e impiegato nella fabbrica. Mentre sta lavorando su una gru un vento fortissimo spezza la struttura e Cosimo ne rimane intrappolato.

L’intento non è dunque solamente quello di denunciare: Il Gigante D’Acciaio è un atto di sensibilizzazione all’argomento che troverà sul palco dell’Ariston una piattaforma importante per ricordare uno dei tanti problemi che affliggono l’Italia.

Chi sono Gabriella Martinelli e Lula

La prima è la voce verace del progetto, la seconda si mantiene nell’ombra. Attiva sui social e nel pubblico, Gabriella Martinelli si è fatta notare in giro per l’Europa come busker e spesso suona dal vivo in vari club e in varie piazze. Negli anni colleziona diversi premi, da Botteghe d’Autore a Musicultura.

Classe 1986, nel 2015 pubblica l’album Ricordati Di Essere Felice e nel 2018 il secondo disco La Pancia È Un Cervello Col Buco. Appassionata del teatro-canzone, nel 2013 ha partecipato a The Voice Of Italy.

Lula, al secolo Lucrezia Di Fiandra, romana, è nata nel 1995 e di lei si sa ben poco dal momento che non ha un account social ufficiale.

Un duo appena nato

Attualmente il duo è inedito e si trova al suo esordio, in quanto le due componenti hanno sempre seguito un percorso individuale.

In queste ore Gabriella non nasconde la sua emozione, mentre aggiorna i follower sui lavori in corso prima della kermesse: “Ho ancora la pancia sottosopra e sono felice. In questi giorni stanno succedendo mille cose, la squadra si sta allargando e stiamo lavorando tutti tantissimo per regalarvi delle belle sorprese. Manca pochissimo.

Di seguito il testo e l’esibizione di dicembre de Il Gigante D’Acciaio, il brano che ha aperto la strada di Gabriella Martinelli e Lula a Sanremo 2020.

Mi piace la mia città
e questo è il mio quartiere tutto rosso
gli alberi, le facciate delle case
quello che però non capisco
e che mi fa arrabbiare è che quando c’è vento
non posso uscire a giocare.

Si chiudono le finestre
chiudono anche le scuole
c’è una puzza pazzesca e non si può respirare
quando c’è vento nel mio quartiere
non si può giocare.

Mio padre lavora in un posto grandissimo
lui lo chiama il gigante d’acciaio
con grandi camini che fumano sul mare
e gli ho sentito dire
che dà lavoro a diecimila persone
eppure papà da lì se ne vuole andare
dice sempre: ‘non possiamo scegliere se vivere o lavorare
non possiamo scegliere se vivere o lavorare
se scappare o morire’.

Non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta
non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta ancora.

Papà stava bene, s’è fatto una casa
ha sposato due figlie e mo’ resto io
con dieci anni d’amianto e molte rughe
ha lasciato l’inferno per darlo a me.

Ero troppo giovane per capire
e ho provato a scappare
ma mi mancava il mare
mi mancava il mare
mi mancava mia nonna
e il sentirmi dire
Ué guagliò vid ca’ qua so tutt cos buene.

Non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta
non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta ancora
chi ci darà una risposta.

Macchiami il cuore con un pugno dentro al petto
cambia il finale di una storia che ho già letto
tutti lo sanno ma nessuno parla
tanto funziona così
spesso mi dicono ‘vattene da qui’
ma signori io ho famiglia
e davanti un muro, sulle spalle un mutuo
son già marcio dentro
ormai fa lo stesso
non lo disco spesso
ti confesso non ho più un futuro.

Non ci sarà
non ci sarà un’altra volta, un’altra volta no, un’altra volta no
chi ci darà una risposta signori
non ci sarà
sarà diverso stavolta un’altra volta
non ci sarà un’altra volta, un’altra volta ancora.

Timbro ai tornelli della portineria
sono le sette di una sera qualunque
ma il vento è forte, sempre più forte
spezza la vita e le speranze restano chiuse
nelle mani del gigante.