Non le manda a dire Philips, che ha deciso di rivolgere pubbliche accuse ad alcune società (tra cui Fitbit, Garmin, Ingram Micro ed altre) per l’aver infranto alcuni dei suoi brevetti relativi al mondo dei dispositivi wereable. Come riportato da ‘reuters.com‘, la questione è stata posta all’attenzione della International Trade Commission, che ha aperto un’indagine nei riguardi delle compagnie sopra citate.
Non sappiamo dirvi a quali brevetti Philips si riferisca nel dettaglio, tuttavia la multinazionale olandese avrebbe richiesto il blocco delle importazioni all’interno dei confini americani, oppure in alternativa il pagamento di alcune sanzioni sugli articoli di produzione delle società accusate che avranno violato i brevetti (il reato sarebbe quello di violazione di proprietà intellettuale, come potete immaginare).
Vi ricordiamo che Fitbit è già indagata dall’Antitrust USA per il suo assorbimento da parte di Alphabet: la società con sede a San Francisco si è difesa con le unghie e con i denti, dichiarandosi del tutto estranea alle accuse rivoltele da Philips (a suo dire frutto delle frustrazioni maturate dal fatto di non essere in alcun modo riuscita a sfondare nel segmento degli indossabili). Fitbit ha fatto sapere che proteggerà i propri interessi con forza e determinazione. Si attendono le risposte di Garmin, che finora non si è ancora pronunciata in merito, e delle altre società nei riguardi delle quali Philips ha mosso le proprie accuse con una decisione tale da lasciare le parti in causa sgomente. Non sapremmo, personalmente, da quale parte schierarci, almeno fino a che non venga fatta chiarezza sulla vicenda da parte delle autorità competenti. Voi cosa credete possa essere successo e come pensate evolverà la questione (immaginiamo vi sarete fatti un’idea in merito, ci piacerebbe conoscerla se siete d’accordo)? A voi i commenti attraverso il box dedicato.