Chi oggi si accinge ad acquistare un Huawei Mate 30 non può certo non riflettere sul fatto che la serie abbastanza recente non abbia i servizi Google a disposizione e neanche il Play Store. Le domande sulla sicurezza garantita con i device di punta sono imperanti e ad esse ora corrispondono delle risposte concrete e rassicuranti del produttore, almeno fino a prova contraria.
Nei primi giorni di gennaio, proprio i Huawei Mate 30 hanno ricevuto un nuovo aggiornamento EMUI 10. Per la prima volta per questi telefoni, il pacchetto software ha fatto esplicito riferimento alla nuova patch di sicurezza del mese di dicembre. Di qui la domanda ovvia: se i dispositivi in questione non possono essere certificati Google per la nota questione del ban, la loro non vulnerabilità a minacce di varia natura è garantita?
Huawei Central ha raccolto un feedback ufficiale relativo proprio all’aspetto sicurezza dei Huawei Mate 30. Quest’ultimo è stato fornito dallo stesso produttore che non ha potuto che tessere le lodi, naturalmente, della sua era post-ban. In particolar modo, l’azienda ci ha tenuto a precisare ancora una volta, che gli smartphone, pur non potendo godere dei servizi Google, hanno a disposizione la proprietaria AppGallery (l’alter ego del Play Store), il Huawei Browser e il nuovo Huawei Assistant.
Proprio in riferimento alla sicurezza, Huawei lascia intendere che i Mate 30 riceveranno sempre le patch mensili, anche se non certificate direttamente da Google ma con la correzione delle stesse vulnerabilità scovate da Mountain View, grazie agli aggiornamenti AOSP. Pure l’AppGallery viene definita come un posto sicuro dove scaricare app perché funziona con un meccanismo di rilevamento a quattro livelli relativi alla verifica di comportamenti dannosi, al controllo della privacy e la scansione delle vulnerabilità di sicurezza. Insomma, almeno stando alle parole dell’oste, il vino è eccellente e proprio i Mate 30 non avranno mai problemi, non lato protezione di dati personali e da minacce di ogni tipo.