Nell’ultima clip del 2019 del BoB, Best Of Barone è andato in scena il rock. Finaz e Giuseppe Scarpato amano la musica e amano suonarla, ma soprattutto amano divertirsi e trasmettere al pubblico il loro diletto. Lo hanno fatto anche nella puntata del Barone Rosso del 16 dicembre, lo show esclusivo di Red Ronnie con Optimagazine come media partner.
Finaz è stato il fondatore e chitarrista della Bandabardò mentre Giuseppe Scarpato è il chitarrista storico della band di Edoardo Bennato. Entrambi, oggi, portano avanti un tributo a Jimi Hendrix.
Il primo, racconta, ha iniziato a suonare da quando ascoltò i Beatles per la prima volta, mentre il secondo deve tutto a una passione per la musica condivisa in famiglia. Entrambi, poi, hanno scoperto Jimi Hendrix fino a veder confluire le loro strade. Negli anni hanno affiancato i tour di Dolcenera, Alex Britti, Ricky Portera e hanno collaborato con Fausto Mesolella.
Per Red Ronnie suonano Red House di Jimi Hendrix, appunto, e Red Ronnie spiega che il blues è sempre stata una canzone triste in cui i neri riversavano i loro problemi (salute, denaro, ecc). Red House parla di una ragazza che non ama più il suo uomo e che quindi non apre più la porta del suo cuore.
6/8, sentimento e rumore fanno da padroni, e per scavare nel profondo Red Ronnie fa un focus sulla pedalboard di Finaz: un overdrive per distorcere il suono, un delay per ripeterlo e dargli spazio, un synth per modularlo e un riverbero, oltre all’immancabile tuner.
Il delay, del resto, è lo stesso che un tempo era un Scarpato e che passò per le mani di Fausto Mesolella, che lo stesso Scarpati definisce: “La giusta sintesi tra Pino Daniele e Jimi Hendrix”, capace di declinare la cultura della canzone napoletana al panorama anglosassone.
Delay, riverberi e atmosfera fanno parte dell’omaggio a Modugno, e sia benedetto l’organo Hammond che sa sempre toccare le corde più profonde dello spirito. Si ritorna a Jimi Hendrix con The Wind Cries Mary. Le chitarre di Finaz e Scarpato dialogo e creano l’amplesso sonoro che Hendrix per primo rese peculiare nel suo rock blues che ha fatto scuola. Purple Haze non può mancare all’appello.
Red Ronnie ne spiega il significato: la “nebbia viola” era l’effetto delle droghe su Jimi Hendrix, uno stato di cose che lo rendeva capace di baciare il cielo ma anche di non comprendere cosa stesse succedendo. Si parla, ovviamente, dell’LSD che negli anni ’60 era quasi una religione.
“Ma quanto vi divertite?”, chiede Red ai musicisti che si scatenano nel suo salotto, ancora carichi dopo la performance di Purple Haze. L’ultima puntata del 2019 del Barone Rosso, del resto, capitava 53 anni dopo l’uscita dello storico brano Hey Joe, che appunto veniva pubblicato il 16 dicembre 1966. Inevitabile suonarla, per il duo di chitarristi che dal salotto di Red Ronnie ha lanciato un’ultima scarica elettrica prima della fine dell’anno.
Proprio Red Ronnie ricorda ai due musicisti che Hendrix si prodigò per un disco a tema sul Natale, che poi era nient’altro che una jam session registrata in studio mentre provava con Buddy Miles e Billy Cox. Finaz e Scarpato accettano di prestarsi al gioco e suonano una versione di Jingle Bells tutta rock’n’roll tanto da attirare l’attenzione di Andy White, il cantautore che il 16 dicembre ha presentato il suo disco da Red Ronnie.
Nella lunga improvvisazione Scarpati trova lo spazio per inserire il celebre riff di Voodoo Child (Slight Return). Andy White esce di scena e ritorna con la sua chitarra elettroacustica, ed è il tempo di Johnny B. Goode di Chuck Berry.
La forza della musica ha vinto ancora. L’ultima clip del BoB, Best Of Barone si chiude con gli auguri di buone feste di Red Ronnie.
Guarda tutti gli episodi del BoB! Clicca qui.