Da Gomorra a L’Amica Geniale, da Il Miracolo a The Young Pope e Suburra, in questo decennio la serialità italiana ha subito una vera e propria rivoluzione che ha regalato a tutti gli addetti ai lavori risultati sconvolgenti e mai pensati prima. Addio alle fiction trash e piene di clichè destinate ad un pubblico costretto al misero dualismo tra tv commerciale e pubblica, l’avvento delle piattaforme streaming ha allargato gli orizzonti chiedendo uno sforzo produttivo che andasse ben oltre quello fatto fino a qualche anno fa. Lo ha capito bene Sky che ha aperto la strada alla rivoluzione con Gomorra.
Se mettiamo da parte per un minuto il controverso tema della serie Sky, concentrandoci sulla produzione vera e propria dalla regia alla fotografia per finire alla scelta del cast, alla location e alle musiche, si capisce subito che tutto è stato scelto per un mix perfetto che è riuscito a conquistare il pubblico italiano cambiando per sempre la fisionomia della serialità italiana in questo decennio che sta per concludersi.
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Da Gomorra in poi ci si è limitati a tenere ben presente il modello riportandolo poi in altri piccoli gioiellini che hanno superato i confini nazionali conquistando posti insperati. Questo è l’esempio di The Young Pope, sempre Sky, ma anche de I Medici, la prima produzione internazionale firmata, tra gli altri, anche dalla Rai. Da questo momento in poi tutto è cambiato e anche la televisione pubblica ha segnato una svolta portando a casa ascolti tv sempre più alti in un settore in cui, fino a qualche tempo prima, solo Mediaset la faceva da padrone.
Rimane il fatto che i contenuti non sono paragonabili e nemmeno la macchina produttiva, e la prova è arrivata quando la Rai è andata sempre più in alto firmando L’Amica Geniale insieme ad HBO e Mediaset sempre più giù mettendo in fila una serie di flop. La serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante ha segnato ascolti record in Patria e non e adesso tutti attendono con ansia la seconda stagione e, molto probabilmente, ce ne saranno presto una terza e poi una quarta portando sullo schermo l’intera opera della scrittrice.
Il decennio che sta per concludersi ha regalato al pubblico anche altri piccoli gioiellini e ancora una volta è Sky che ha firmato la trilogia di Stefano Accorsi, 1992, 1993 e 1994, e anche l’intensa e rivoluzionaria Il Miracolo, la prima serie di Niccolò Ammaniti. Questa nostra cavalcata non può non concludersi con Suburra, la prima serie italiana targata Netflix che ha portato sul piccolo schermo una sorta di prequel dell’omonimo film con Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara protagonisti. Sicuramente quest’anno chiuderà un ottimo decennio per le produzioni italiane, speriamo solo che sia l’inizio di un lungo percorso di successo.