Sono anni d’oro per le produzioni televisive in stile ucronico, quelle cioè in cui la storia segue un percorso alternativo, esplorando cosa sarebbe successo se a un certo punto del passato le cose fossero andate in modo diverso.
Nel caso di The Plot Against America – romanzo di Philip Roth pubblicato nel 2004 anche in Italia col titolo di Il Complotto Contro l’America – il distacco dalla realtà avviene nel 1940, quando l’autore immagina che a vincere le elezioni presidenziali sia il celeberrimo aviatore Charles Lindbergh, qui in veste xenofoba e populista.
Proprio dopo la proclamazione il neoinquilino della Casa Bianca stabilisce la neutralità degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale e la firma di un patto di non aggressione con la Germania di Hitler e il Giappone di Hirohito.
Al pari delle altre minoranze gli ebrei iniziano a temere ritorsioni antisemite. La svolta fascista del paese, così come il razzismo istituzionalizzato, spingono alcuni ad arruolarsi nelle forze militari canadesi, mentre altri devono affrontare il trasferimento coatto in stati storicamente ostili.
In questo tumultuoso clima sociale avviene la scomparsa di Lindbergh, in seguito alla quale si scatenano le ipotesi di complotti tedeschi contro l’America fino allo svolgimento di nuove elezioni e al ritorno al governo di Franklin Delano Roosevelt.
La miniserie tv di The Plot Against America, in arrivo su HBO il 16 marzo 2020, nasce dal fascino fulmineo esercitato su David Simon dall’omonimo romanzo di Roth. A proporgli l’adattamento è stato lo stesso network, ma il sì del creatore di The Wire è arrivato solo dopo parecchi anni.
Mi è stato chiesto per la prima volta subito dopo la rielezione di Obama e mi è sembrato che non fosse il momento giusto, ha raccontato all’Entertainment Weekly. Poi, visto quello che è successo a livello politico pochi anni dopo, non solo in America ma anche nel resto dell’Occidente, e il ruolo della demagogia nell’ascesa di movimenti nazionlisti e populisti, l’essenza stessa di ciò che Roth aveva scritto è improvvisamente diventata concepibile.
È dunque dall’esplosivo clima sociopolitico attuale che Simon trae l’ispirazione per questa osservazione del fascismo americano dal punto di vista di una famiglia operaia ebrea del New Jersey, composta dal padre Herman (Morgan Spector), la madre Bess (Zoe Kazan) e la sorella maggiore Evelyn (Winona Ryder), quest’ultima coinvolta in una relazione romantica con un sostenitore di Lindbergh, il rabbino Lionel Bengelsdorf (John Turturro).
Crede di poter negoziare per entrambe le parti, una cosa che molti nella storia hanno pensato di riuscire a fare, ha svelato del suo personaggio John Turturro. Fa il possibile per assimilare gli ebrei al resto della popolazione americana e questo scatena conflitti incredibili con Evelyn, non soltanto nel contesto della comunità ma anche all’interno della famiglia.
Sfortunatamente la storia non fa che ripetersi, ammette Turturro, il quale spera che dalla serie si riescano a trarre degli spunti importanti. È comunque una cosa interessante, perché mostra le connessioni fra passato e presente, ciò che sarebbe potuto succedere e che potrebbe accadere oggi.
Creata da David Simon e Ed Burns, The Plot Against America conta su un cast composto anche da Zoe Kazan, Morgan Spector, Anthony Boyle e Caleb Malis. Simon, Burns, Nina K. Noble, Joe Roth, Megan Ellison, Sue Naegle, Susan Goldberg, Jeff Kirschenbaum e Dennis Stratton ne sono produttori. Fra questi anche Philip Roth, scomparso nel 2018.