Non è più una novità che grandi netwtork e piattaforme di streaming aprano le proprie porte alle serie tv firmate o interpretate da comici. Né sorprende che i talenti creativi di questi ultimi plasmino produzioni apprezzate e apprezzabili, e in alcuni casi anche eccellenti. Negli anni ne hanno dato prova Ricky Gervais, Aziz Ansari con Master of None e Aidy Bryant con Shrill. Il caso più recente è quello di Ramy Youssef, artefice del successo di Ramy, scommessa vinta da Hulu e approdata su Starzplay il 12 dicembre.
Di Starzplay abbiamo già parlato: si tratta di una minipiattaforma ospitata in Italia da Apple TV e che adesso propone finalmente Ramy in streaming. Ma perché guardare l’ennesima comedy di un’annata già ricca di titoli imperdibili?
Anzitutto perché non è l’ennesima di nulla. È anzi più unica che rara nel ritrarre la vita quotidiana di una variegata comunità musulmana nel New Jersey politicamente diviso dei nostri tempi. Ed è altrettanto atipico il suo mettere al centro della narrazione lo scontro di prospettive fra più generazioni di immigrati egiziani in America.
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, infatti, non tutto ruota attorno al protagonista, interpretato dallo stesso Ramy Youssef. Si scava in profondità anche nell’interiorità complessa e nel sistema di valori della maggior parte dei personaggi secondari, ciascuno a suo modo intrappolato in un conflitto.
Guardare Ramy in streaming significa liberarsi di pigre convinzioni e preconcetti sulle serie tv focalizzate sulle minoranze. Se Shrill pone l’accento sul bisogno di imporre la propria presenza a dispetto dei canoni estetici prevalenti e Master of None evidenzia lo scontro fra l’accettazione e il rifiuto di certe tradizioni, Ramy sposta invece la lente sulla religione.
Perché sì, il suo mondo è quello dei millennial, e tipico dei millennial è il sistema di valori, idee, aspettative, convinzioni lavorative e politiche del ragazzo. Ma al contrario di tanti suoi coetanei, americani o meno, lui basa tutto questo su una religiosità profonda. Ramy è un credente convinto e molte delle domande che si pone – e che insieme a lui la serie rivolge agli spettatori – derivano dalle frizioni fra un tempo e un luogo estremamente materialistici e la sua fede incrollabile.
Lo scontro, nella serie, è fra Ramy e la società; fra Ramy e la famiglia; fra Ramy e sé stesso. Come tutte le famiglie migranti, anche la sua ha lasciato l’Egitto nella speranza di offrire ai figli una vita migliore, e il fatto che questi ultimi diventino personificazioni dello stile di vita occidentale scatena inevitabili malumori. Ciò non significa che l’America contemporanea sia pronta ad accogliere a braccia aperte gli immigrati di seconda generazione. Anzi, la serie coglie più di un’occasione per sottolinearne il razzismo latente. Infine è lo stesso Ramy a nutrire dubbi verso sé stesso e la sua bontà e purezza.
Nulla, insomma, pare mai troppo semplice nel mondo della serie. Guardare Ramy in streaming su Starzplay – e darsi tempo e modo di rifletterci su – è un po’ come farsi un regalo. Perché se a un primo sguardo può apparire la solida commedia post-adolescenziale su un giovane perennemente incompreso, col tempo riesce a svelarsi per ciò che è. Vale a dire uno sguardo del tutto fuori dal comune su un’esperienza di vita personale, ma capace di traslarsi a un’intera generazione a prescindere dalla geografia e dalla comunità minoritaria di riferimento.
Starzplay è disponibile sull’app di Apple TV al costo di 4,99€ al mese e con una prova gratuita di sette giorni.