Con PS5 che ormai è sempre più visibile all’orizzonte, pensare a un potenziale Uncharted 5 non sarebbe poi tanto un male. Il condizionale è d’obbligo in questo caso, dal momento che nulla sembrerebbe bollire in pentola per quanto concerne un nuovo capitolo della saga. Naughty Dog parrebbe infatti aver archiviato (per il momento o in via definitiva? Chissà… ndr) il franchise, concentrando le proprie forze su progetti alternativi o paralleli.
È il caso di The Last of Us Part 2, attesa nuova iterazione di un’altra fortunatissima serie pronta a palesarsi sugli scaffali nella prima metà del 2020, e di accompagnare quindi sul viale del tramonto l’ormai rodata PS4. Ma ci sarebbero effettivamente i margini per un ritorno in grande stile di un possibile Uncharted 5?
Da PS3 a PS5, triplo salto generazionale?
La storia del franchise affonda le sue radici a oltre un decennio fa. Era infatti il 2007 quando il primo capitolo faceva il suo esordio sulla scena videoludica, andando a raccogliere il favore di una fetta di pubblico parecchio vasta. Non correva un periodo florido per gli appassionati del genere action adventure, complice diverse defaillance da parte di Tomb Raider che aveva raffreddato gli entusiasmi della community. Nathan Drake e soci andavano quindi a colmare un vuoto notevole, e lo facevano con una stilosità e una resa tecnica assolutamente fuori scala per i tempi.
Parametri che si sono mantenuti costanti nel corso degli anni, con i diversi capitoli che si sono avvicendati sulla scena che hanno continuato ad alimentare il mito della serie. A distanza di quattro anni (nel 2020) dal precedente capitolo, un Uncharted 5 potrebbe senza dubbio tornare a solleticare la fantasia degli appassionati, e potrebbe rappresentare un buon motivo per fare propria una PS5.
Uncharted 5: perchè non sarebbe fattibile?
Prima di andare ad analizzare i motivi per cui sarebbe produttivo portare un quinto capitolo della serie su PS5, è giusto fare un po’ il punto della situazione sui motivi per cui sarebbe meglio lasciare a riposo Nathan Drake e famiglia.
La conclusione di Uncharted 4 La Fine di un Ladro vedeva il protagonista trovare finalmente una quadratura per i propri affetti. Una chiusura di saga perfetta e che spingerebbe a pensare a una difficoltà di fondo nel riaprire un libro che a questo punto andrebbe lasciato sullo scaffale.
Ma si sa, al cuore (e ai possibili introiti) non si comanda.
Uncharted 5 su next gen: perchè sì?
Dite che il paragrafo sui contro sia eccessivamente corto? Beh, un motivo ci sarà. La saga ha riscosso troppo successo e ha fatto troppo clamore per finire così nel dimenticatoio. Se da un lato è pur vero che forzare eccessivamente le cose potrebbe portare a risultati controproducenti, dall’altro bisogna constatare la fame di novità degli affezionati alla serie.
Una fame che verrebbe chiaramente soddisfatta soltanto da un nuovo capitolo che riesca a portare sullo schermo la giusta dose di idee originali: al resto ci pensa un cast che ha fatto innamorare milioni di giocatori in tutto il mondo.
Un buono sprone a provare a intraprendere la strada che porti ad Uncharted 5 sono senza dubbio gli incassi che il franchise ha portato lungo tutta la propria carriera. A fronte della sua natura esclusiva per le piattaforme Sony, si parla di oltre 41 milioni di copie vendute. Un successo commerciale che nemmeno God of War è stato in grado di replicare, e che quindi pone di fatto Uncharted in cima alla catena alimentare.
Anche la natura prettamente single player di un potenziale Uncharted 5 avrebbe un peso di tutto rilievo nell’economia delle scelte di Sony. In un mondo popolato di produzioni orientate al gaming multigiocatore, avere a disposizione un grosso calibro in grado di soddisfare la voglia di storie avvincenti sarebbe una conquista non da poco, considerando poi anche il grande spessore dei precedenti episodi.
E con una PS5 che al momento non brilla per quantità nella lineup di lancio (per quanto manchi ancora tempo prima di doversi fasciare la testa), un pensierino sul rimettere al lavoro i ragazzi di Naughty Dog ce lo faremmo un po’ tutti.