Christophe Chassol: un artista unico, inventore dell’ultrascoring, un genere che fonde suoni e immagini

I suoi paesaggi sonori sono frutto di una elaborazione visionaria, emotiva e di un gusto musicale affinato negli anni di studio e composizione


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Ci sono artisti che sfuggono a qualsiasi definizione, talmente unici da restare punti di partenza e di riferimento. Christophe Chassol è uno di questi, inventore dell’ “ultrascoring”, un genere  che fonde suoni e immagini per creare rappresentazioni musicali di forte impatto, prosegue e rinnova un percorso già tracciato da alcuni musicisti contemporanei come Steve Reich, utilizzando un particolare metodo di lavorazione delle immagini da lui filmate su cui creare sequenze di accordi. E’ un modo semplicistico di definire la creazione dei “paesaggi sonori” che l’artista vede e crea in musica. I suoi paesaggi sonori, non sono quelli a cui si riferisce il musicologo Murray Schafer quando ipotizza lo studio o la riproposizione di ambienti sonori fedeli all’originale ai fini di una ecologia acustica ma sono frutto di una elaborazione visionaria, emotiva e di un gusto musicale affinato negli anni di studio e composizione.

Chassol nasce in Martinica nel 1976, inizia a studiare musica all’età di 4 anni, compone per il cinema, la televisione, la pubblicità, le colonne sonore, collabora con musicisti e cantanti importanti nell’area del jazz, del punk, della musica sperimentale, senza chiudersi ad alcuna contaminazione “Morricone è come un Dio per me” dichiara in un intervista “… ascolto la sua musica da quando avevo 12 anni. Andando a vedere Hateful Eight ho provato un sentimento adolescenziale come non mi accadeva da molto tempo. Durante la sigla, quando la telecamera gira intorno alla croce sulla neve su questo tema intelligente, formidabile, cupo, ironico creato su una manciata di note , non facevo altro che saltellare sulla sedia. E’ il mio compositore preferito  e il mio regista preferito insieme”. Il suo amore per il cinema e le colonne sonore ha ispirato questo nuovo genere, l’ultrascore, un montaggio audio-visivo del reale.

Che si tratti di un viaggio emotivo nelle sue terre, dove in un incidente aereo perse entrambi i genitori,  di una sosta in una sala di danza a Calcutta o di una strada in America, quanto il suo sguardo e il suo cuore cattura, diventa materia da filmare e sulla quale comporre.  

I suoi concerti sono esperienze uniche come i suoi progetti musicali. “Indiamore”o “Big Sun” ripropongono dal vivo le sue sinfonie itineranti creando per gli occhi e le orecchie del pubblico un percorso davvero emozionante.

Di prossima uscita, nel marzo del 2020, il nuovo ultrascore “Ludi” ispirato da un racconto dello scrittore tedesco Herman Hesse, girato tra Tokio e Parigi.

Per comprendere quanto le parole riescono difficilmente a descrivere, consiglio di guardare il video di “Indiamore” girato in India durante una lezione di ballo, in cui Chassol armonizza suoni, immagini e musica tradizionale.