Quattro settimane consecutive alla numero 1 della classifica singoli inglese, 1 milione di stream su Spotify in un solo giorno e più di 100 milioni di ascolti complessivi per Someone You Loved.
Il brano è appena stato nominato ai Grammy Awards come Song of the year e fa parte dell’album Divinely Uninspired To A Hellish Extent che ha portato Lewis Capaldi ad esibirsi in Italia il 30 ottobre per un unico concerto al Fabrique di Milano.
A dicembre Divinely Uninspired To A Hellish Extent è stato rilasciato in una nuova versione che contiene tutti i brani della prima in aggiunta a tre pezzi inediti. Il disco è il più venduto del 2019 nel Regno Unito, ha superato quota 1.5 milioni di copie nel mondo e 2.6 miliardi di stream. Il nuovo singolo, Hold Me While You Wait, è stato certificato Oro in Italia.
Lewis Capaldi è un ventenne scozzese che in poco tempo è passato dal cantare nei pub del suo quartiere a conquistare il pubblico mondiale a suon di hit.
Lo abbiamo incontrato!
Divinely Uninspired To A Hellish Extent è un titolo molto particolare ed impegnativo per un album d’esordio, da dove è nata questa idea?
Il titolo è ispirato ad un brano che inizialmente doveva essere contenuto nel disco. Volevo essere scaramantico e poi volevo anche sfidare la mia casa discografica, in un certo senso: dovevano promuoverlo con un’accezione negativa e sarebbe stata una bella sfida! (ride, ndr)
Il tuo tour ha fatto registrare il tutto esaurito prima dell’uscita dell’album. Avresti mai immaginato che sarebbe potuto succedere?
No, mai, e mi rende molto felice perché suonare dal vivo per me è la cosa più importante; è incredibile che ci sia gente disposta a pagare il biglietto per venirmi a sentire! La dimensione live per me è fondamentale e sono felicissimo di come stia andando.
Secondo te perché tutta questa gente viene a sentirti e ha comprato i biglietti, in alcuni casi, ancor prima di ascoltare il tuo album?
Non ne ho la minima idea ma mi fa piacere che vengano in tanti! Per me è molto bello andare in tour, e fare soldi! (ride, ndr). Mi stanno dando un lavoro e sarò per sempre grato a tutti loro.
Sei molto ironico e simpatico, questo traspare anche dai social. Non temi che questo lato del tuo carattere possa porre in secondo piano la musica?
Uhm no, sono innanzitutto un musicista, non sono un comico. Prendo molto sul serio la musica e non credo che il mio modo di gestire i social mi possa offuscare dal punto di vista artistico. Su Instagram non ho una strategia, non penso a niente, tutto quello che faccio è assolutamente spontaneo ma ho iniziato a riflettere su questa cosa solo perché i giornalisti me lo fanno notare durante le interviste. Per me però è assolutamente normale gestire i miei social così, nasce tutto in modo naturale.
Il singolo Someone You Loved ha superato ogni aspettativa e un anno dopo ne stiamo ancora parlando. Ti saresti mai aspettato questo successo?
Assolutamente no! Sono sincero quando dico che non ho idea di cosa stia facendo. Fondamentalmente faccio uscire musica che mi piace e poi vedo come va. L’anno scorso ho fatto due concerti a Glasgow in un locale da 2.000 persone e non c’erano ancora miei pezzi in classifica. Già quello per me era un gran risultato. Pensavo: “Magari l’album entra nella top 40, o qualche singolo funzionerà in radio” ma non mi aspettavo niente del genere. Intanto vendevo biglietti per il live che è la cosa più importante per me.
Più che altro pensavo che forse avrei potuto raggiungere i miei fan con questo pezzo ma non sapevo che mi avrebbe portato nuovo pubblico. Alla fine del 2018 in classifica non c’erano ballad quindi era un azzardo. Mi sono sentito di rischiare perché per me contano solo due cose: scrivere canzoni che mi piacciono e suonare dal vivo. Tutto il resto lo devo al mio staff. L’unico ragionamento che ho fatto e che faccio ancora oggi è: “Questo pezzo mi piace?” Se la risposta è “Sì” allora lo pubblico, senza pensare a niente altro.
Temi che i prossimi pezzi o i prossimi album possano non avere lo stesso successo di quelli attuali?
Non dò mai nulla per scontato, non credo che le cose andranno sempre così bene ma lo spero e sono felice perché quantomeno ho un lavoro! (ride, ndr)