Si è conclusa, dopo meno di tre mesi, l’avventura di Maradona alla guida del Gimnasia La Plata. Si è ripetuto un copione ormai noto. Accoglienza trionfale , entusiasmo alle stelle e poi la separazione dolorosa ma inevitabile.
Adesso Maradona sogna di diventare allenatore del Napoli. Non oggi, certamente. Ma magari in un futuro prossimo. Sono bastate poche parole: Napoli e Maradona per scatenare una meravigliosa tempesta emotiva.
Chiunque ami il calcio adora Maradona. E chiunque adori Maradona lo vorrebbe sempre protagonista assoluto come lo è stato sul terreno di gioco.
Io l’avrei fatto giocare a vita sfidando le leggi del tempo. Un Maradona immobile in mezzo al campo varrebbe più di tantissimi calciatori attuali orfani di talento. Una follia , certo. Ma quando si parla di Maradona è inevitabile.
Credo però, con tutto il rispetto possibile, che Maradona non abbia le caratteristiche per fare l’allenatore. Il suo immenso talento non può esser gestito o insegnato. Certo la carica carismatica di Maradona in uno spogliatoio sarebbe enorme, ma poi comincerebbe la vita quotidiana fatta di allenamenti regolari , di relazioni diplomatiche con il gruppo, di studio degli avversari, di gestione dello staff.
E Maradona certamente non possiede queste attitudini. Come potrebbe d’altra parte? A cosa sarebbero serviti mai tutti questi amenicoli a D10S?
Maradona è Maradona. Senza dubbio meglio di Pelè e di tutti. Per l’amore che gli vogliamo restiamo con il ricordo del Genio per il quale io ho tifato nella notte di Italia-Argentina ai Mondiali del 90. Non roviniamo questo magico legame affidandogli una panchina che dopo pochi mesi sarebbe costretto a lasciare.