Cade oggi, 19 novembre, la data di uscita di Google Stadia. Un giorno particolarmente importante non solo per la compagnia di Mountain View, ma anche per l’intero settore videoludico. Big G ha infatti avviato il suo attacco al mondo del gaming, cercando di ridefinirne in parte la forma con una piattaforma che abbandona il supporto fisico per abbracciare il gioco in streaming sfruttando la tecnologia cloud. Questo significa offrire agli utenti i propri videogiochi preferiti su (quasi) tutti i device dotati di connessione di rete e schermo in alta definizione, come PC, tablet, smartphone e smart TV.
E se è vero che la lista di titoli disponibili all’uscita di Google Stadia non entusiasma, i pareri della stampa internazionale non sono poi così positivi sull’intera operazione di lancio messa in piedi da Google. Pareri come quello di Jason Schreier, noto esperto videoludico e redattore del portale Kotaku, che guarda al servizio del colosso delle ricerche online con sincero scetticismo, sia per quanto riguarda la situazione attuale che quella futura. Facendo per altro fede ad alcune dichiarazioni ottenute da alcune fonti anonime. Non a caso, sul suo account Twitter si legge:
Google Stadia è disponibile da oggi ma sembra già un flop di portata monumentale. Ho sentito dire da una persona coinvolta nel progetto che i preordini erano ben al di sotto delle aspettative di Google.
Si parla insomma addirittura di un flop di portata monumentale, che, sempre stando a Schreier dovrebbe portare Google a riconsiderare l’offerta di Stadia così come è stata lanciata sul mercato. Incompleta ed imperfetta, spogliata di molte delle funzionalità promesse. Per il giornalista, la società a stelle e strisce dovrebbe allora almeno considerare l’idea di sposare lo stesso modello adottato da Sony e Microsoft con PlayStation Now e Xbox GamePass, facendo pagare un abbonamento per accedere “gratuitamente” all’intero catalogo di giochi disponibili proprio attraverso la sottoscrizione mensile o annuale. Si verrebbe di conseguenza a creare un vero e proprio servizio on demand, come se ci trovassimo di fronte ad un “Netflix dei videogiochi”.
Voi cosa ne pensate invece della recente uscita di Google Stadia? Siete incuriositi? Credete che il progetto possa chiudere nel caso non dovesse rispettare le aspettative dei suoi creatori?