Tommy degli Who ritorna in scena a Broadway nel 2021. Era il 1969 quando la band di Roger Daltrey pubblicava il quarto album in studio destinato ad esser considerato una delle più importanti opere rock di tutti i tempi. C’è da dire, inoltre, che Tommy fu uno dei primi concept album della storia del rock, quando ancora i dischi concettuali non andavano di moda.
Di rara bellezza in tutte le 24 tracce, il disco racconta il viaggio dantesco del piccolo Tommy, un bambino che dallo specchio assiste all’uccisione dell’amante di sua madre da parte del padre. Da quel momento inizia il suo inferno: gravi handicap lo colpiscono, fino alla cura miracolosa che qui non sveleremo, perché anche se sono passati 50 anni uno spoiler potrebbe risultare antipatico.
La mappa emozionale disegnata con il linguaggio del rock e della psichedelia di Tommy degli Who, già nel 1975, aveva conquistato il regista Ken Russell che ne fece un film al quale parteciparono lo stesso Daltrey insieme a Elton John, Eric Clapton e Tina Turner. Fu nel 1993, tuttavia, che l’opera rock sbarcò a Broadway con la regia di Des McAnuff, che in due anni portò il musical ispirato al concept degli Who in 889 show, un successo che lo portò a vincere 5 Tony Awards, una dimostrazione che il rock può funzionare anche a Broadway.
Oggi lo stesso Des McAnuff è pronto a riproporre Tommy degli Who in scena e al Rolling Stone americano ha spiegato il significato del personaggio principale del concept album:
Tommy è l’epicentro dell’antieroe. È il ragazzo che non solo rifiuta di diventare adulto come Holden Caulfield in The Catcher In The Rye ma rifiuta l’esistenza stessa. Si perde nell’universo mentre fissa ininterrottamente e ossessivamente la sua immagine riflessa allo specchio. Questo, oggi, dà alla storia una potente risonanza, mentre il mondo intero si specchia su uno schermo nero.
Le trasposizioni sinfoniche di Tommy degli Who, inoltre, sono precedenti al debutto di Broadway del 1993: nel 1971 ci fu la versione orchestrale della Seattle Opera e nel 1972 fu la volta della London Symphony Orchestra, che presentò l’opera con alcuni ospiti.
Des McAnuff, e con lui tutta la produzione, non hanno ancora svelato la data precisa in cui partirà il musical ispirato a Tommy degli Who, ma un’indiscrezione lascia intendere che tutte le informazioni verranno rese note a breve.
Ancora, McAnuff descrive la scelta: “La nostra nuova produzione sarà una rivisitazione di Tommy adattata al presente. Tommy combina mito e spettacolo in un modo che decolla, assolutamente. La domanda chiave che ci si fa sempre in qualsiasi musical è: “Questa storia canta?”, e questo disco lo fa.
La produzione, tuttavia, ha annunciato il lancio del nuovo sito internet interamente dedicato all’opera rock in lavorazione, al quale è possibile iscriversi per scoprire con largo anticipo la data di partenza del musical che porterà Tommy degli Who a Broadway 25 anni dopo il suo debutto.
Il disco, tra l’altro, è quello di Pinball Wizard, quella bomba acustica e rock che ancora oggi è considerata uno degli inni generazionali degli Who, come My Generation, Baba O’Riley, Behind Blue Eyes e Who Are You?.
Lo ritorno a Broadway di Tommy degli Who si aggiunge all’audace opera rock di alcuni registi che, negli ultimi tempi, stanno portando in scena i più grandi capovalori, come è accaduto per A Night At The Opera dei Queen, rivisitata per il teatro kabuki in Giappone.