Alla Trattoria “Del Pozzo” di Cortiglione, in provincia di Asti, si stava esibendo la Oliver River Gess Band e un Paolo Conte cliente in incognito assisteva alla serata tranquillamente seduto al suo tavolo. La band è formata da undici musicisti piemontesi che dal 1990 propongono il jazz “New Orleans” degli anni d’oro.
Improvvisamente, però, il cantautore si è alzato e ha cantato la sua storica Via Con Me (Paris Milonga, 1981) di fronte a una clientela rimasta a bocca aperta, in compagnia del maestro Alberto Tichy e alla solista Raffaella Secco. Il risultato è stato un fuori programma memorabile, e al termine dell’insolito featuring il cantautore astigiano ha mandato un bacio ai musicisti e ha abbracciato la cantante.
Negli anni Via Con Me è diventata un monumento della canzone italiana d’autore e lo stesso Paolo Conte, durante un’intervista rilasciata alla trasmissione Alle Otto Di Sera, si dice stupito dell’importanza che il pubblico riconosce nel suo brano, tanto da impiegarlo in spot pubblicitari, cinema e spettacoli teatrali. La bellezza singolare della sua canzone più famosa sta tutta in quella convivenza tra sentimento e disincanto, con un amante d’altri tempi che cerca la fuga insieme alla sua donna ma anche dal suo vissuto.
Lui si offre come rifugio, come conforto e come futuro, e il risultato è tutto in quelle atmosfere quasi noir e decadenti che sono garantite anche dai due accordi ossessivi eseguiti al pianoforte durante la strofa, un particolare che rende Via Con Me un esempio di eleganza e raffinatezza, quasi inintelligibile per un comune mortale. Lo stesso Paolo Conte, cliente in incognito per una sera, si dice affezionato alla sua canzone più intima, nata con la speranza di rimanere eterna e sempreverde, e così è stato: la tenebra del timbro del cantautore e del mondo dipinto nel testo è smorzato, magistralmente da quel “wonderful” ripetuto come se fosse un esorcismo.
Non era via con me ma sotto le stelle del jazz informarsi prima di scrivere cavolate
In trattoria Conte Non ha cantato via con me, ma sotto le stelle del jazz. Informatevi prima di scrivere cavolate.
MI ASSOCIO A DESTINO BLUES ERA
SOTTO LE STELLE DEL JAZZ
INFORMATEVI PRIMA DI FARE FIGURACCE
Complimenti a Paolo Conte, che fa sorgere emozioni ad ogni nota….ma anche complimenti al redattore dell’articolo che,con solo poche parole: ” convivenza tra sentimento e disincanto” quelle emozioni me li rende perfettamente traducibili in parole.