Occorrono alcune importanti precisioni a proposito di un messaggio WhatsApp che sta circolando moltissimo oggi 14 ottobre, a proposito del codice a barre 869 che indicherebbe la provenienza di un prodotto dalla Turchia. Scopo della catena, infatti, è quello di invitare tutti a non acquistare i suddetti prodotti, nel tentativo di boicottare il Paese dopo i recenti fatti politici. L’attacco di Erdogan ai curdi, infatti, ha sensibilizzato tante persone nel resto d’Europa, ma in questo frangente occorre evidenziare che siamo al cospetto di cattiva informazione.
Come spesso avviene in queste circostanze (lo abbiamo notato di recente anche a proposito di un messaggio virale riguardante il costo della benzina, stando alle notizie che vi abbiamo fornito praticamente in tempo reale sulle nostre pagine), è importante scavare dietro un semplice messaggio WhatsApp. Affermare che il mancato acquisto di un prodotto con codice a barre 869 equivalga in automatico a boicottare la Turchia, infatti, è un chiaro errore di superficialità.
I chiarimenti sui prodotti con codice a barre 869
Un contributo molto interessante sotto questo punto di vista arriva oggi 14 ottobre dal sito consumer.biz, secondo cui le tre cifre in precedenza indicate non siano in grado da sole di darci informazioni certe, in modo automatico, in merito al Paese di provenienza del prodotto. Basterebbe questo per smontare “a prescindere” quanto ci viene riportato all’interno della catena WhatsApp sui prodotti con codice a barre 869 dalla Turchia.
Per farvela breve, il codice a barre 869 di cui tanto si parla in queste ore,nel tentativo di boicottare la Turchia dopo le recenti decisioni prese da Erdogan, indica semplicemente la nazione di registrazione del marchio. Risulta sufficiente questa precisazione, che in realtà non è una pignoleria se analizziamo il contenuto del messaggio WhatsApp, per rendersi conto che in realtà il contenuto in questione abbia dato vita a notevoli incomprensioni