Jovanotti si è trovato immerso in una delle tantissime proteste che a Hong Kong fanno per l’indipendenza dal governo cinese. Così è diventato un involontario reporter che ha documentato la manifestazione incredibilmente lunga, come non ne aveva mai viste. Quando hanno visto che stava filmando, gli hanno chiesto di non riprendere i volti, peraltro coperti da mascherine, per evitare il riconoscimento facciale della polizia cinese. Ha anche intervistato un manifestante che chiedeva di dare informazioni su quello che sta accadendo a Hong Kong. In realtà i nostri media se ne sono occupati, ma solo all’inizio o quando c’erano sparatorie e la Polizia arrestava, picchiava o feriva manifestanti, soprattutto ragazzi.
Hong Kong era una nazione “libera” sotto il dominio britannico. Una volta passata alla Cina, sta vedendo erodere piano piano la sua autonomia. Ecco il perché di queste costanti manifestazioni.
Jovanotti si è trovato per caso a Hong Kong perché è lì con il suo amico Giovanni Soldini, navigatore solitario. Sono a bordo del Maserati, un catamarano fuoriserie, pieno di tecnologia avanzatissima. Sarà accanto a Soldini nella gara Hong Kong-Vietnam che partirà mercoledì 16 ottobre. Salperanno alle 11.10 ora locale da Victoria Harbour per arrivare a Nha Trang, Vietnam, dopo 673 miglia in mare. Parteciperanno nove imbarcazioni.
Lorenzo non è nuovo a queste imprese o viaggi solitari. Solitamente dopo tour importanti con bagni di folla lui ama isolarsi. A volte se ne va da solo in bicicletta, percorrendo l’est fino alla Cina e la Patagonia. Altre volte con una tenda in Africa tra i Tuareg. In questo caso solcherà il mare su questo portento della tecnologia.
Certo, pur sapendo della situazione di Hong Kong, non immaginava che le manifestazioni fossero così affollate e ordinate. Ha fatto due video sulla sua Instagram TV che mi sono divertito a montare.
Red Ronnie
Mi dispiace Mr. Jovanotti non sono d’accordo sul tuo commento a riguardo le proteste a Hong Kong.
Se si un protesta cosa che si ha tutto il diritto di farlo, se si protesta per una giusta causa a favore di un popolo, lo deve fare pacificamente senza lanci di bombe incendiarie ho sfasciare vetrine di negozi o cose pubbliche, interrompere la vita quotidiana di una città e soprattutto a viso scoperto, (come Mandela, Gandhi, Martin Luther King, e tanti altri ci hanno insegnato).
Poi se si protesta sempre che sia per una giusta causa non si deve avere paura delle conseguenze che si va incontro e non avere paura di essere arrestati, perché se veramente si è nel giusto si raccoglieranno i frutti con l’appoggio mondiale. Comunque la polizia locale in confronto a quella Europea o Americana è molto meno violenta, una manifestazione del genere come a Hong Kong in Europa o nei Stati Uniti i manifestanti sarebbero stati arrestati nel giro di due giorni.
Si dice che la Cina dovrebbe dare l’indipendenza a HK allora perché non si da l’indipendenza alla Catalogna o alla Padania o alla Scozia? e cosi via? allora gli inglesi dovrebbe restituire i territori sottratti ai nativi dell’Australia o hai nativi della Nuova Zelanda o gli stati uniti ai nativi dei territori prima che arrivassimo noi europei? allora perché noi uomini bianchi non andiamo i Africa ad rimediare i danni che abbiamo fatto e restituire un pò di dignità ai africani?
Cosi potremo mettere fine alle lamentele dell’invasione che arriva dal Continente Africano. Noi abbiamo invaso loro e ora è il loro turno, e fanno tanto bene a farlo. Gigi Ciao caro Jovanotti