Ghosteen di Nick Cave & The Bad Seeds è la pace che uno spirito migrante ha scelto per noi (recensione)

L'opera magna è stata lanciata in anteprima e ha regalato agli ascoltatori un'esperienza trascendentale


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Ascolti Ghosteen di Nick Cave & The Bad Seeds e poi muori. Puoi non conoscere l’intera discografia – come il sottoscritto – e puoi aver sottilmente ascoltato qualcosa in tutti i tuoi anni – come il sottoscritto – perché contestualizzare questo disco non è necessario. Tutto è fuori contesto: quella voce, quei suoni, quelle immagini e quelle atmosfere sono celestiali e trascendenti. Lo dice chiaramente un fan: “Ecco come suonerebbe un dipinto”.

Il cantautore lo aveva annunciato a sorpresa nei suoi Red Hands Files per rispondere alla domanda di un suo ascoltatore: “Quando arriverà il nuovo album?”, e Nick Cave aveva replicato con la tracklist e l’artwork di Ghosteen. Un fulmine a ciel sereno, un contraccolpo che ci ha colti impreparati. Appena 12 ore fa, infine, i Bad Seeds hanno pubblicato l’anteprima sul loro canale YouTube: tutto il disco riprodotto in un’unica traccia. L’album è un lyric-video che si presenta come un lungometraggio già dai titoli di testa, con la band che ci dà il benvenuto: “Hope you enjoy it”.

Come aveva annunciato il frontman per descrivere il disco, Ghosteen è uno spirito migrante e l’album è diviso in due parti: le canzoni della prima parte sono i bambini, quelle della seconda sono i genitori. Le parole fluttuano su uno sfondo in movimento che ricorda ora le nuvole, ora il fondale dell’oceano e ora la completa astrazione sensoriale, se consideriamo lo spettro di colori che ci scorrono davanti.

Pad, sintetizzatori, archi, pianoforte e rumori sono l’arrangiamento che ascolteremo per l’intera durata di Ghosteen, da Spinning SongHollywood, e tutto si traduce in un’esperienza onirica con la voce profonda di Nick Cave che si conferma essere un poeta ispirato, la colonna vertebrale sonora che dispiega ali di luce mentre chiudiamo gli occhi e perdiamo peso.

Fireflies, nella seconda parte, è un interludio recitato che si presenta su uno sfondo blu costellato di lucciole in movimento che diventano un fuoco amorevole in Hollywood, il giusto calore che ci dona la pace prima di lasciare questa Terra. Impossibile, del resto, spacchettare Ghosteen in un materialismo track-by-track, perché il viaggio del nostro spirito migrante è un percorso ininterrotto e fluido come l’assenza di gravità. I nostri sensi, durante l’ascolto, si muovo a rallentatore.

Le parole che chiudono Hollywood sono strazianti ma piene di speranza“Ora sto aspettando che giunga la pace”, e solo da quel momento ci rendiamo conto che abbiamo appena ascoltato i pensieri tormentati di una creatura che non appartiene al reame dei muscoli, del sangue e delle ossa.

Ghosteen di Nick Cave & The Bad Seeds è un’opera partorita tra il 2018 e il 2019 tra gli studi di Malibu, Los Angeles, Brighton e Berlino. Nick Cave ha curato personalmente il mixing insieme a Warren EllisLance Powell Andrew Dominik, e se vogliamo parlare di contenuti dobbiamo ammettere che il collante di tutte le tracce è il dolore. Nick Cave, nel 2015, ha perso il suo figlio 15enne. Era il 14 luglio quando Arthur cadde da una scogliera di 18 metri nei pressi di Brighton.

Non a caso sono numerosi i messaggi che parlano di smarrimentorassegnazione solitudine“Tutto è distante come le stelle, io sono qui e tu sei dove sei, oppure: “Non è semplice stare qui da solo senza un posto in cui stare, con un uomo che impazzisce dal dolore e un ladrone su ogni lato, con tutti che pendono da un albero, quasi per rievocare le Sacre Scritture – una passione che Nick Cave non ha mai nascosto specialmente dai tempi di The Boatman’s Call (1997) – e per ergersi a martire del destino.

Abbiamo scoperto, oggi, che siamo qualcosa di superiore e proprio per questo Cave ci dice che arriverà la pace, trascinandoci lentamente fuori dal suo tormento ma lasciandoci in dono questo disco. Abbiamo una nuova lettura e una nuova opera da contemplare, perché quel fan che parla di “un dipinto che suona” ha ragione. Ghosteen di Nick Cave & The Bad Seeds è un tenero Caronte che ci risparmia il pedaggio, che non ci chiede di conservare i nostri pennies sugli occhi per pagare l’accesso all’Altrove: il cantautore australiano ci offre un passaggio, ma quando stiamo per raggiungere lo Stige ci spinge fuori e ci rimanda sulla Terra. La nostra ora non è ancora scoccata. Dobbiamo tenerci fuori dal dolore e ritrovare la pace. Nick Cave ha conosciuto il dolore da vicino e non è stato un bel quarto d’ora.