Le Regole del Delitto Perfetto 6×01 sembra aver già rivelato quello che sarà l’ennesimo lutto della serie per i suoi protagonisti. L’ultima stagione del legal thriller di ABC ha debuttato il 26 settembre negli Stati Uniti all’insegna della morte con una metafora perfetta del finale di serie.
ATTENZIONE SPOILER!
Da anni ormai era già chiaro come questa serie si reggesse soprattutto sulle capacità espressive della sua protagonista: una straordinaria Viola Davis ha consentito a Le Regole del Delitto Perfetto di andare avanti per sei stagioni, nonostante il progressivo calo di ascolti, trame sempre più forzate e finali di stagione in cui il colpevole risultava sempre tirato fuori da un cilindro quasi avulso all’intero contesto. Insomma, dalla prima alla quinta stagione – non si può negare – questa serie è cresciuta poco, anzi, si è come avvitata su se stessa nella reiterazione degli stessi meccanismi narrativi – un morto di cui scoprire l’identità e di cui trovare il colpevole ad ogni stagione – ma nonostante i suoi difetti ha potuto contare sul magistrale talento di Viola Davis, che proprio per questo ruolo non solo ha vinto un Emmy Award come miglior attrice protagonista in una serie drammatica da prima donna di colore nella storia del premio, ma ha anche impresso una svolta alla sua carriera che l’ha portata fino all’Oscar per Barriere.
Ecco, sulla sua interpretazione di Annalise Keating è stato possibile trascinare fino alla sesta – ed ultima – stagione una serie che pur partita con i migliori auspici ad un certo punto della sua corsa si un po’ persa: da un lato si è attorcigliata sulla famiglia Castillo, improvvisamente diventata l’origine di tutti i mali, dall’altro ha introdotto storyline e personaggi (da Tegan Price a Gabriel Maddox) che sanno di incompiuto e di irrisolto.
A tenere la barra dritta, però c’è sempre Viola Davis/Annalise Keating: ancora una volta con l’episodio 6×01 la sua performance ha ricordato al pubblico quanto fondante sia il suo contributo per questa serie e quanto essa non esisterebbe senza di lei. Al punto che il primo flashforward della premère di stagione è proprio il disvelamento della morte di Annalise.
Dando per buono quel che gli sceneggiatori hanno voluto mostrare – il funerale della donna, ma per ora non il suo cadavere – sarebbe la metafora perfetta per dire addio al pubblico: How To Get Away with Murder è sopravvissuto grazie ad Annalise e la serie si conclude con la sua morte, il cerchio si chiude intorno alla storia della protagonista dalla quale tutte le altre sottotrame dipendono. Posto che siamo abbastanza avvezzi alla visione di serie tv per sapere che se non si vede un corpo ci sono buone probabilità che non ci sia il morto (si legga Ziva David, per fare un esempio attuale), se davvero lo showrunner Pete Nowalk confermerà la volontà di chiudere la sua serie con la morte di Annalise, avrà fatto una scelta che rispetta in pieno lo spirito de Le Regole del Delitto Perfetto.
Ovviamente il meccanismo resta lo stesso delle stagioni precedenti: ora la sfida è capire chi ha ucciso Annalise, come e perché. Ma anche se prima della sua morte la protagonista è riuscita a salvare dal carcere i suoi studenti a cui ormai fa da madre (atipica, cinica, disfunzionale, ma pur sempre materna) e chi sarà sopravvissuto alla fine.
Il primo episodio ha puntato sulla morte di Annalise due volte: prima con una simulazione psicologica della stessa Keating – volontariamente isolatasi in un centro di riabilitazione per curare la dipendenza da alcol – poi con il flashforward del suo funerale. Ed è certamente questo l’elemento più forte di una première che per il resto non ha introdotto grandi novità: non si ha alcuna traccia di Laurel né di suo figlio e solo dopo una settimana il gruppo si è deciso a denunciarne la scomparsa alla polizia, Michaela inizia una storia con Gabriel prima di scoprire che Annalise conosceva il suo padre biologico (“Se è vero ti uccido” le dirà), il ruolo di Tegan nella morte di Emmet resta un mistero, la madre di Maddox è arrivata in città con intenzioni ancora oscure.
Piccola previsione: la scena in cui Annalise sfoga contro un cuscino i suoi sensi di colpa per liberarsene fa il paio con quella in cui nella prima stagione si strucca davanti ad uno specchio per poi chiedere conto al marito della sua infedeltà, una prova eccezionale che le varrà la candidatura agli Emmy Awards anche il prossimo anno e che potrebbe permetterle di fare la doppietta (vista la benevolenza dell’Academy con le serie che arrivano a conclusione).
In vista della sesta e ultima stagione, Viola Davis ha scritto un toccante messaggio sul suo personaggio: ‶Grazie…
Pubblicato da Le Regole del Delitto Perfetto su Giovedì 26 settembre 2019