Tra i videogame più famosi di sempre, sono in pochissimi a ricordare il nome di Spacewar!, classe 1962. Eppure lo sparatutto ideato da Steve “Slug” Russell può essere considerato quello da cui è iniziato tutto, il primo gioco interattivo della storia a sfruttare regole – e spazi – della fisica e primordiali meccaniche in tempo reale. Un titolo a cui un po’ tutti i gamer moderni devono tantissimo, e da cui è iniziata la cavalcata del medium in pixel e poligoni, la sua parabola discendente e infine la sua definitiva consacrazione non solo tra il popolo nerd, ma anche nella cultura pop più in generale.
Al giorno d’oggi è innegabile l’influenza che i videogiochi esercitano anche su altri media, come letteratura, serie TV e cinema, senza dimenticare alcune espressioni del linguaggio corrente. Una rivoluzione che sa appassionare grandi e piccini da ogni parte del mondo, un fenomeno mainstream che forse farà storcere il naso ai veterani, ma che deve il suo imponente profilo a quelle saghe – o titoli solitari – che meriterebbero spazio in un museo. Pac-Man, ad esempio, ne ha realmente uno: l’affamatissima pallina gialla di casa Bandai Namco nata nel 1980 è attualmente parte della collezione esposta al museo Smithsonian di Washington, così come del Museum of Modern Art di New York. Quattro anni dopo fu il turno di Tetris, considerato dal portale Polygon il videogioco più influente di sempre, addirittura un’icona pop.
La lista dei videogame più famosi di sempre non può che proseguire con Super Mario, baffuto idraulico mascotte della giapponese Nintendo. L’eroe del colosso di Kyoto fece la sua prima apparizione in sala giochi in Donkey Kong, per poi essere scelto per accompagnare sul mercato la prima console della compagnia, il Nintendo Entertainment System. In quel 1985, Shigeru Miyamoto scrisse un pezzo fondamentale della storia del gaming. A Mario sono stati dedicati un film, una catena di bar, una serie animata e una linea di scarpe della Vans. A breve, apriranno i primi parchi a tema dedicati in collaborazione con Universal Studios. Che dire poi del franchise di Street Fighter – il picchiaduro più noto – e del suo imponente merchandise, o di DOOM – che ha sdoganato il genere degli sparatutto in prima persona nel 1993 -, del corsistico Need For Speed o ancora dell’indimenticabile Tomb Raider, che ha lanciato l’inossidabile Lara Croft nel firmamento videoludico. L’archeologa britannica ha fatto molta strada da quando venne creata nel 1996, incarnando per oltre 20 anni il modello della donna sexy ed indipendente, coraggiosa e determinata nel corso delle sue esotiche avventure.
Lo stesso anno segnò la consacrazione degli orrori virtuali di Resident Evil, saga survival horror targata Capcom che ha ispirato una lunga antologia di film con protagonista Milla Jovovich, diversi romanzi e una manciata film d’animazione in computer grafica. Il ruolistico dagli occhi a mandorla Final Fantasy è invece riuscito addirittura ad entrare nelle pubblicità di Louis Vuitton, mentre The Legend of Zelda Ocarina of Time ha nutrito cuori e polpastrelli di tutti i possessori di un Nintendo 64 o di un 3DS, ergendosi a distanza di 21 anni dalla sua uscita come il videogame con il più alto punteggio sul sito di aggregazione Metacritic – 99 su 100! Due anni più tardi – era il 2000 – The Sims ha cambiato il concetto stesso di videogiocare, eliminando storia, protagonisti, villain e mondi da salvare. Solo il primo capitolo ha venduto oltre 16 milioni di copie, aprendoci le porte di un mondo poligonale popolato da persone qualunque, di cui plasmare aspetto fisico e vita. Il “criminale” Grand Theft Auto 3 di Rockstar Games ha proseguito l’opera, inserendo nel gaming la mappa aperta e strappando un posto d’onore nella libreria dei videogame più famosi di sempre. Lo stesso ha fatto World of Warcraft, che ha lanciato il genere degli MMORPG, così come Wii Sports, che nel 2006 è stato capace di donare un’incredibile libertà interattiva al popolo di giocatori, così come al pubblico più casual, appoggiandosi alla tecnologia dei motion controller.
Tra i videogame più famosi e influenti della storia si sono fatti spazio anche marchi più moderni. Da God of War a Uncharted, passando per BioShock, Monkey Island e Deus Ex, e pure abbracciando i campi di battaglia dell’FPS Call of Duty, del calcistico FIFA e del suo rivale Pro Evolution Soccer: miti di oggi che vogliono e devono ringraziare quelli di ieri.