Per salvare mio nipote dalla trap ho fatto in modo che ascoltasse Nevermind dei Nirvana, ma solo perché ha il vizio ignobile di entrare nella mia stanza senza bussare: “Senti, ti ho già detto che prima di entrare in camera mia devi bussare”, gli ho detto, ma quando ‘sto mostriciattolo si fa triste dopo essere stato redarguito mi si annulla ogni fermezza, perciò lo perdono.
L’ho fatto entrare e dalle casse del computer arrivava la mitragliata di Dave Grohl sull’intro di Territorial Pissings. Avrò anche 36 primavere, ma riascoltare Nevermind dei Nirvana fa parte di quelle cose che devi fare per forza per capire cosa sia cambiato, dentro di te, dopo tutti quegli anni passati a mettere in discussione Dio e a trovare la tua rockstar.
Giorgio ha 8 anni e vorrei che conoscesse la musica che ha scritto la storia. Ho fatto ripartire il disco dall’inizio. Dopo le prime note di Smells Like Teen Spirit non ha più fiatato. Gli ho detto: “Ora ascolta, devi conoscere questa musica”. I quattro colpi di flam di Dave Grohl lo hanno fatto sussultare, poi quella manina ha cominciato a tenere il tempo. I suoi movimenti si sono fatti più precisi con In Bloom e ancora di più con Come As You Are. La domanda che tanto temevo, poi, è arrivata: “Zio, ma che dicono?”. Come potrei spiegare a un bambino di 8 anni che si tratta di rabbia adolescenziale? Gli ho risposto così: “Gio’, le loro canzoni vogliono dire che dobbiamo volerci tutti bene”.
Lui, scaltro, non l’ha bevuta: “E per dire che dobbiamo volerci bene devono urlare?”. Ho retto il gioco: “Sì, sono americani, vivono lontano, se devono dirlo a noi devono dirlo più forte per farsi sentire, no?”. L’ha bevuta. Con uno strano interesse ha ascoltato tutto il resto, da Polly a Something In The Way, poi mi ha chiesto di riascoltare la prima canzone. “Ecco – ho pensato – mo’ anche lui si fissa con Smells”.
Uscito dalla stanza ha cominciato a canticchiare: “Hello, hello, hello… ”. Dalla cucina, poi, l’ho sentito gridare: “Tagliati i capelli! Sono brutti!”. Gridava contro il televisore che in quel momento mostrava Donald Trump. Giorgio, notando la mia curiosità, mi ha detto: “Grido perché così mi sente, come fanno i Nirvana”.