La première londinese del film ha portato con sé una doccia fredda per Julian Fellowes: il film di Downton Abbey ha ricevuto un’accoglienza non proprio entusiasta da parte della stampa inglese, che non ha certo elogiato l’approdo della saga dei Crawley sul grande schermo.
Le prime recensioni oltremanica, alla vigilia del debutto del film nelle sale il 13 settembre, hanno evidenziato una certa carenza di pathos nel sequel della pluripremiata serie per il cinema. Tutte concordano sull’effetto nostalgia che fa da coperta di Linus per l’intero esperimento, ma in molti sottolineano come il film non abbia la stessa forza della serie tv, suggerendo che forse sarebbe stato meglio dedicare gli sforzi produttivi ad un ennesimo speciale televisivo piuttosto che ad un tentativo di portare i Crawley nelle sale con la storia di una visita della famiglia Reale a Downton.
L’accoglienza dei critici è stata piuttosto fredda. Per il Telegraph, “il fascino della serie non ha funzionato del tutto“, mentre per BBC “il film è delizioso e divertente, anche se la trama è ovvia quasi fino alla stupidità, e ci sono poche sorprese per i personaggi famosi, alcuni dei quali hanno trame secondarie non necessarie per garantire a tutti un po’ di tempo in scena“.
Questo difetto relativo alla trama era in parte prevedibile. Probabilmente a frenare il film di Downton Abbey, a non permettergli di decollare, è stata la volontà espressa dal creatore Julian Fellowes di non mettere in discussione la conclusione tutto sommato positiva della serie: lo showrunner ha affermato di non voler stravolgere quello che comunque considera il finale di Downton, realizzando un sequel che non ribaltasse le condizioni in cui i personaggi si sono ritrovati al termine della sesta stagione, per rispettare l’arco narrativo che ha portato a quell’epilogo.
Tutti concordano sul fatto che la cosa più godibile del film sia la reunion dell’intero cast. Secondo Slate, il solo “brivido del film sta nel rivedere tutti. Almeno per un paio d’ore” e per The Guardian “questo film è come il più sdolcinato e talvolta sconcertante speciale di Natale“.
Secondo TheWrap, ad ogni modo, “Downton Abbey assolve delicatamente la sua missione di conforto e continuerà a cavarsela per tutti i sequel che Julian Fellowes ha voglia di scrivere“. L’idea di un sequel, peraltro, è già in discussione, anche se la sua realizzazione dipenderà dal riscontro del film al box office. In Italia sarà nelle sale dal 24 ottobre.
Ma di che si meravigliano?Nessuno si aspettava ua gran trama, ad essere sinceri questo film lo si andrà a vedere non per quel che succede nella storia,ma per ritrovare personaggi che abbiamo conosciuto e apprezzato durante le sei serie. E francamente per chiedersi: come abbiamo fatto per tre lunghi anni senza le battutine al vetriolo della duchessa madre?