Il problema delle bufale bitcoin, purtroppo, è sempre prioritario nel mondo della grande rete telematica. E colpisce qualsiasi settore, nessuno escluso. Uno dei più gettonati è, senza alcun dubbio, quello finanziario, da sempre molto attraente per gli italiani. Popolo avvezzo al risparmio. E di conseguenza, particolarmente attratto dall’idea di far fruttare i soldi faticosamente accantonati. Per alcuni rappresenta un’esigenza, magari per accrescere il reddito famigliare disponibile. Per altri, invece, costituisce solo un vizio, talvolta addirittura un gioco, per cercare in ogni modo di arricchirsi. In un contesto sociale come il nostro, quindi, il proliferarsi di bufale finanziarie è all’ordine del giorno.
Bufale online: Jovanotti ultima vittima
Nelle scorse settimane, un caso salito alla ribalta nazionale riguarda, suo malgrado, il noto cantante romano Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che da oltre trent’anni riscontra il gradimento dei giovani italiani. Una longevità che gli consente di entrare in sintonia anche con chi, oramai, ha qualche capello bianco in più. Ed è cresciuto, da ragazzo, ascoltando e cantando le sue canzoni. Una figura indubbiamente aggregativa, in grado ancora oggi di lanciare messaggi positivi in un contesto musicale in cui, col proliferarsi di generi dai contenuti particolarmente aggressivi, i testi associativi e inclusivi scarseggiano alquanto. E che grazie alla dedizione con cui ha svolto la sua professione, è riuscita sicuramente a rimpinguare adeguatamente il proprio conto corrente.
Una figura estremamente positiva, per di più benestante, che si presta perfettamente alle male intenzioni degli sciacalli del web, pronti a sfruttarne l’immagine per ottenerne un ritorno economico significativo. Il metodo è ormai consolidato e ben oliato. Una volta scelto il VIP, la seconda mossa da attuare è quella di sfruttare i social network per diffondere la bufala in maniera adeguata. Corredata, oltretutto, da inserzione a pagamento. E qui si pone, indubbiamente, una domanda: com’è possibile che i grandi social non facciano alcuna verifica prima di accettare un’inserzione pubblicitaria, specie quando questa abbia dei sentori di truffa? D’accordo il guadagno, ma la verifica delle fonti andrebbe sempre doverosamente eseguita. A tutela degli utenti del social stesso e del VIP oggetto della truffa, che rischia di subire un serio danno d’immagine.
Bufale finanziarie: un danno economico e reputazionale per l’intera collettività
Nel caso specifico, Jovanotti avrebbe dichiarato che, grazie ad un fantomatico “Bitcoin Billonaire”, ci si può arricchire rapidamente ed efficacemente, invitando i suoi fan ad imitarlo per “entrare a far parte dell’1% più ricco del mondo”. La scarsa informazione che vige sulle criptovalute, d’altronde, agevola il compito dei truffatori. E a farne le spese, spesso, è anche la reputazione degli operatori finanziari che agiscono nella legalità e forniscono utili consigli su come investire in bitcoin, dando un‘esaustiva informativa agli investitori su potenzialità e rischi di questo ricercatissimo strumento finanziario. I danni perpetrati da questi malintenzionati, quindi, sono molteplici. E oltre ai danni reputazionali che subiscono VIP e broker legali, colpiscono le tasche delle categorie più deboli. Quelle che per scarsa cultura incorrono in lapalissiani errori, inviando somme di denaro ai professionisti delle truffe.
Lorenzo Cherubini, però, è solo l’ultimo di una lunga serie di VIP che, loro malgrado, hanno inconsapevolmente prestato la loro immagine per operazioni truffaldine. La metodologia nella scelta del VIP è particolarmente curata. Quando si puntò su Paolo Bonolis, ad esempio, si fece leva, oltre che sulla indubbia popolarità, sulle spiccate doti culturali e dialettiche che anche i suoi più acerrimi detrattori gli riconoscono. L’immagine di Diletta Leotta, com’è facilmente intuibile, fu sfruttata per attrarre “magneticamente” il mondo dell‘universo maschile, che la considera, oggi, una vera e propria “icona sexy“. Mentre la scelta di Barbara D’Urso era funzionale ad abbracciare il mondo delle massaie e casalinghe, da sempre prime fruitrici dei programmi dell’affascinante conduttrice partenopea. Ma la lista va ben oltre questi quattro nomi. E coinvolge anche influenti personalità del mondo culturale e politico italiano. Porre un freno a questo fenomeno, quindi, è una priorità per l’intera collettività, di cui i social devono essere partecipi. E non complici, come talvolta avviene, dei malintenzionati.