La notizia della cancellazione di The OA da parte di Netflix ha mandato in tilt gli appassionati dell’intricata serie creata da Brit Marling e Zal Batmanglij. Nelle ultime settimane, infatti, alcuni accanitissimi fan hanno dato il via a iniziative a dir poco ambiziose per convincere il colosso dello streaming a invertire la rotta e dare l’ok a una terza stagione.
Il primo e più straordinario successo è quello raggiunto da Ryan Lulofs. Questo zelante fan della serie ha infatti avviato una campagna su GoFundMe per finanziare l’acquisto di uno spazio pubblicitario a Times Square. Lo scopo dichiarato – raccogliere 3.500$ – è stato raggiunto già il primo giorno, e così si è continuato fino a raggiungere 5.500$. Grazie alla somma raccolta i fan hanno dunque potuto acquistare lo spazio necessario, svelando alla più celebre piazza di New York un cartellone elettronico realizzato dall’artista Magicelum con il contributo di alcuni appassionati della Repubblica Ceca e del Brasile.
Il commento della fan Mandy Paris mostra come l’obiettivo di catturare l’attenzione generale sia stato raggiunto brillantemente. L’idea per il cartellone era sfruttare la fan art per pubblicizzare la serie, perché Netflix credeva che il passaparola fosse una strategia di marketing sufficiente. Vogliamo che sia chiaro che siamo disposti a tutto per salvare la serie, anche raccogliere fondi per del marketing come si deve, ci ha tenuto a precisare.
La lotta per The OA è ben motivata, ai suoi occhi. La presenza di personaggi disabili e con disturbi di salute mentale, di individui LGBTQIA e persone di colore mostra quanto sia rivoluzionaria la loro rappresentazione nella serie. Su YouTube sono stati pubblicati de ivideo in cui si discute di come The OA abbia aiutato le persone con disturbo post traumatico da stress, depressione, disturbo bipolare e altri, facendo in modo che si sentissero viste e comprese.
Il salvataggio di The OA ha trovato spazio anche fra le tante questioni sollevate dal fan Emperial Young, che per darsi visibilità ha addirittura iniziato uno sciopero della fame. [Questa serie è importante per i giovani perché] affronta tanti temi importanti, dal trauma al dolore alla salute mentale. E poi è una fantastica esperienza di costante creatività con uno storytelling incredibile, ha detto.
Ma non è finita: i fan di The OA hanno anche avviato un’iniziativa chiamata #GreenOA, nell’ambito della quale si impegnano a ripulire strade e parchi, e un’attività di raccolta fondi per l’associazione non-profit A21, impegnata nella lotta al traffico di esseri umani. I più creativi, infine, hanno inscenato un flash mob nei pressi di Times Square riproducendo i complicati passi di danza di The OA.
Di certo gli sforzi di questi appassionati non si fermeranno, ma saranno sufficienti? La palla, adesso, passa a Netflix.