Gianluca Vialli è sempre stato un attaccante al centro della bufera. Amatissimo dai tifosi della sua squadra, odiatissimo dai tifosi delle squadre rivali. Specialmente quando Vialli ha indossato la maglia della Juventus la formazione italiana che raccoglie sotto i suoi colori metà del tifo italiano mentre l’altra metà gode delle sua disfatte. E’ stato così anche in maglia azzurra specialmente durante Italia 90. Doveva esser il suo Mondiale , Vialli invece contribuì al meschino terzo posto della Nazionale che già pregustava con tutto il popolo italiano il trionfo.
Vialli ha sempre diviso, per caratteristiche tecniche ed umori, la tifoseria perché metteva faccia e corpo in tutte le situazioni. Non ha mai esitato, in campo, da dirigente e da opinionista tv, a dire la sua. Con schiettezza e senza diplomazia. Vialli era ed è un uomo vero. E gli uomini veri sono sempre divisivi e disturbanti.
Un protagonista, un lottatore, un simpatico ragazzo, un antipatico prepotente, uno sbruffone detestabile. Gianluca Vialli – insieme al suo gemello Roberto Mancini – è tutto questo. E tante altre cose ancora.
Vialli è un malato di cancro. La malattia l’ha aggredito con la violenza del peggior terzino. Ma egli tenta di driblarla come faceva con gli avversari sul terreno di gioco. I segni sul corpo della malattia mortale sono evidenti. Ma la volontà è rimasta ferrea. E nelle prossime ore, Vialli potrebbe diventare il Presidente della Sampdoria che da calciatore condusse ad uno storico Scudetto.
Il Presidente Ferrero ha praticamente concluso l’accordo la cordata internazionale CalcioInvest LCC, guidata dai due magnati Jamie Dinan e Alex Knaster. Un altro pezzo di calcio italiano la Sampdoria, dopo Roma, Inter e Milan, Fiorentina, ceduto in mani straniere. Ma l’uomo simbolo Vialli è una buona notizia. Il nuovo incarico darà nuove energie all’attaccante per metter ko il cancro e realizzare la rete più importante della sua carriera e della sua vita