The L Word: Generation Q ha finalmente una data d’uscita. Il sequel della serie cult sulla comunità lesbica di Los Angeles tornerà su Showtime l’8 dicembre con otto nuovi episodi.
I produttori e alcuni membri del cast hanno partecipato ieri a un evento stampa organizzato dalla Television Critics’ Association, durante il quale sono stati discussi svariati dettagli sul passato e il futuro della serie creata da Ilene Chaiken e ora in mano a Marja-Lewis Ryan.
Secondo quanto anticipato nelle ultime settimane, The L Word: Generation Q riporterà sullo schermo tre delle interpreti più amate della serie originale – Jennifer Beals, Kate Moenning e Leisha Hailey – e una lunga serie di volti nuovi. Come già annunciato si tratta di Arienne Mandi, Leo Shang, Jacqueline Toboni, Rosanny Zayas, Sepideh Moafi, Jamie Clayton e delle ultime guest star Brian Michael, Stephanie Allyne, Olivia Thirlby, Fortune Feimster e Latarsha Rose.
Il panel dedicato alla serie e alle altre novità autunnali della rete Showtime ha permesso a Ilene Chaiken, Jennifer Beals e Marja-Lewis Ryan di dare alcuni indizi sugli sviluppi della produzione. Il mondo è cambiato molto in questi dieci anni, e le lesbiche hanno ancora un posto in tv, ha esordito Chaiken.
A conferma di ciò Jennifer Beals ha promesso che la serie avrebbe ampliato la sua riflessione sulla sessualità e l’identità di genere, così da abbracciare le discussioni più recenti su questi temi. Nel 2004 ‘non binario’ era semplicemente qualcosa di matematico, ha detto. Sono felice che la serie sia pronta a tornare. Abbiamo lavorato per anni perché diventasse realtà. Nessun altro show ne ha preso il posto.
Nel corso dell’evento si è sottolineato inoltre come in The L Word: Generation Q ci sia spazio anche per una più verosimile rappresentazione della comunità trans. Protagonista in questo senso sarà il personaggio di Leo Sheng.
A quanto pare persino l’elezione di Trump è stata una forte motivazione ad accelerare il lavoro per la ripresa di The L Word. Ho detto a Ilene che dovevamo fare qualcosa. Non sapevamo esattamente cosa sarebbe successo, ma potevamo prevedere l’arrivo di uno tsunami, ha aggiunto Beals.
La showrunner Ryan ha detto invece che The L Word: Generation Q esplorerà tanto ciò che è cambiato quanto ciò che è rimasto uguale. Ha rivelato inoltre come la sua esperienza di donna lesbica a Los Angeles sia riuscita a ispirare la creazione di alcuni nuovi personaggi e scatenare dolorose riflessioni sulla prevalenza di giovani LGBTQ fra i senzatetto e le vittime di bullismo e suicidio. Spero comunque che la serie riesca a offrire spunti ambiziosi e non si limiti a riflettere le esperienze negative, ha concluso.