Se gli Avengers della Marvel salvano il mondo perché spinti da una morale eroica, i protagonisti di The Boys si sporcano le mani a una condizione: che l’affare sia vantaggioso esclusivamente per loro. La serie a fumetti creata da Garth Ennis e Darick Robertson prende vita in un adattamento televisivo pubblicato dal 26 luglio sulla piattaforma Amazon Prime Video.
Dimenticate però i supereroi della Casa delle Idee, perché quelli sviluppati da Seth Rogen, Eric Kripke e Evan Goldberg sono tutt’altro che buoni. Anzi, sono dei super cattivi. La trama di The Boys ruota intorno a un gruppo di protagonisti, i Sette, spietati, perversi e desiderosi di fama, che si fanno manovrare come burattini pur di ottenere l’ambito successo. La serie mostra il lato oscuro del mondo dei supereroi che fanno capo all’agenzia Vought-American, volta a migliorare la loro immagine al pubblico.
Le regole, però, stanno per cambiare. Quando la sua ragazza viene disintegrata davanti ai suoi occhi da uno dei Sette, un mite commesso di nome Hughie è costretto ad accettare un patteggiamento in denaro che non intatti il nome dei Sette. La sua strada si incrocia con quella di Billy Butcher, a comando di The Boys, un gruppo di cinque persone assunte dalla CIA per tenere sotto controllo i Super. Lo scopo di Billy è smascherarli e portare alla luce tutti i loro segreti inconfessabili e distruggere la cosa che tengono di più al mondo: la loro reputazione. Ognuno di loro nasconde un lato dark, perfino l’apparente e rassicurante Patriota (Antony Starr), una sorta di Captain America.
Il cast di The Boys comprende sia volti nuovi al panorama televisivo (come l’eterea Erin Moriarty nei panni di Starlight, ultima arrivata nei Super Sette), ma anche nomi noti; tra loro Elisabeth Shue, leader dell’agenzia Vought-American, il carismatico Karl Urban nel ruolo di Billy Butcher, e Chace Crawford che interpreta il bello ma subdolo Abisso.
Il lavoro di Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen è ben riuscito e la prima impressione che si ha, guardando The Boys, è un’inclinazione al tono grottesco e cinico verso il mondo dello spettacolo. Perché alla fine si parla proprio di questo. Se i supereroi Marvel hanno sempre agito nell’ombra (almeno fino al corale The Avengers) per il bene dell’umanità, i cattivi di The Boys sono degli influencer: hanno dei marchi registrati sui prodotti commerciali e si fermano con i fan per fare selfie con loro.
Con The Boys si ha quindi un ribaltamento dello stereotipo del supereroe, e proprio per questo è destinato a diventare una delle serie più viste dell’estate.
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- Ennis, Garth (Author)