Sono stati tre mesi difficili per Huawei per via del ban USA che ha praticamente costretto il produttore cinese a reggere un onda d’urto improvvisa, estromettendolo dagli affari americani (le proporzioni del ciclone che ha investito l’azienda di Shenzen è ancora più chiara considerando che per alcune settimane sono state interrotte le partnership con le società locali). Come riportato da ‘mobileworldlive.com‘, la crescita del colosso cinese, nonostante tutto, non si è arrestata, avendo visto incrementato il proprio fatturato con risultati che nessuno si sarebbe aspettato. I ricavi sono stati superiori a quanto ci si potesse immaginare in questa prima parte dell’anno, a dispetto di quanto accaduto. Nel periodo intercorso tra gennaio e giugno 2019 il fatturato registrato dalla compagnia è salito di circa il 30% su scala annuale, grazie principalmente alle scorte di componentistica hardware messe da parte nel primo semestre dell’anno, così da scongiurare il rischio di eventuali battute di arresto nella catena produttiva per via del blocco dei fornitori (che sappiamo essere stato revocato nonostante il produttore cinese faccia ancora parte dell’entity list del governo americano).
All’inizio Ren Zhengfei, fondatore e presidente della multinazionale, aveva previsto perdite pari a circa 30 miliardi di dollari nell’arco del prossimo biennio, con una diminuzione delle entrate di circa 100 miliardi di dollari nel solo 2019. I profitti dell’anno 2018 sono saliti del 19.5%, sfiorando la quota di 721 miliardi di CNY. I ricavi del Q1 2019 hanno visto un incremento del 39% su scala annuale, salendo a quota 180 miliardi di CNY. Un incremento, questo, figlio anche dell’ingresso in campo del 5G, settore in cui sappiamo quanta importanza rivesta Huawei. Pensate che il produttore cinese ha già sottoscritto la bellezza di 50 accordi commerciali 5G (28 di questi provenienti da gestori mobile europei). La crescita registrato e di cui sopra vi abbiamo parlato non deve comunque offuscare la visione d’insieme: il produttore cinese sa bene di poter andare incontro ad una possibile diminuzione del fatturato per effetto del ban USA. Un ciclone che non si è ancora abbattuto sulle casse della società, ma che non può comunque dirsi scongiurato. Nonostante non siano mai decisioni semplici da prendere, Huawei ha già anticipato l’intenzione di procedere a più di 600 licenziamenti negli Stati Uniti (per lo più personale di Futurewei Technologies), informando che i dipendenti coinvolti verranno comunque risarciti con una buona liquidazione (sia monetaria che fatta di altri benefit non ancora illustrati nel dettaglio).
Notizie che non fanno certamente piacere, anche se siamo ben coscienti di parlare di provvedimenti che si sono resi necessari dalle conseguenze innescate dal ban USA, di cui Huawei avrebbe volentieri fatto a meno. La situazione non è più delle più floride, ma è già importante che la crescita finanziaria della società non si sia (ancora) fermata, nonostante le previsioni avessero annunciato scenari ben diversi. Nonostante il lavoro degli analisti, sempre apprezzabile, per capire come evolverà bisognerà per forza attendere il susseguirsi degli eventi, che non è detto debbano necessariamente rivelarsi nefasti (lo speriamo in primo luogo per i dipendenti, che non hanno colpa, né responsabilità, di quanto avvenuto, e che, nell’eventualità, ne pagherebbero comunque le conseguenze).