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Cruciani medita fine Zanzara, addio a elogio put*ane e a rispetto-zero per monogami, bestie e napoletani

Radio24, tana stabile del conduttore che ogni sera sbanca mettendo in scena il suo peggio dell’Italia, potrebbe dire addio al talk che l’ha consacrata Pop

di Samuel Settevite
23/07/2019
INTERAZIONI: 541

INTERAZIONI: 541

Cruciani

L’annuncio è stato fatto a TvBlog. I fedelissimi sono già disperati. Nei messaggi vocali ascoltati in diretta si ascoltano atti di fede degni di Sai baba. È il potere della Zanzara, il fenomeno mediatico, la corona d’alloro che cala sulla testa del trash supremo, il freak-show d’autore arrivato a cime che solo lo Zoo di 105 aveva saputo indicare, con quel Mazzoli e il suo circo di mostri che la malaradio l’avevano iniziata in tempi non sospetti, facendosi largo a suon di rutti in mezzo a falangi armate di indignati e perbenisti.

Oggi, in un’epoca con meno puzza sotto il naso, dove il naso è stato definitivamente sconfitto dalla mole di puzza, il talk di Giuseppe Cruciani è il riferimento assoluto, il tempio della trasgressione italica, lo sguardo sull’abisso di Nietzsche, lo stanzino segreto per milioni di ascoltatori che si fanno di adrenalina per un paio d’ore ogni sera, che guardano allo specchio il proprio Mr.Hyde, ben al riparo dal buonismo.

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Si ‘aprono le gabbie’ alle 18:30 e si inizia a sparare. Come in un poligono di tiro ci sono sagome più bersagliate di altre: Napoli, i monogami, i vegani, gli animalisti, e via così.

Su Napoli l’attacco è seriale, si sottolinea con musichette e tarantelle il racconto di ogni disservizio e aneddoto partenopeo che le news offrono purtroppo con generosa abbondanza. Cruciani ce l’ha con la città? Non esattamente. Sa bene che sarebbe arduo negare la proverbiale bellezza secolare di quel golfo, di quel sole di quella storia etc. No. Lui ce l’ha con quei milioni di abitanti che ne riempiono palazzi, vicoli, istituzioni, vasci e periferie. Persone dipinte sfacciatamente o tra le righe come incapaci, chiassose, truffaldine, lessicolese e per la gran parte…inutili al Paese. Una visione condivisa spesso e volentieri da molti dei suoi degni ascoltatori ed ospiti, tra cui militano anche collettoni bianchi come ad esempio Feltri, per dirne uno.
Se guardiamo la faccenda da un lato comunicativo, sparare sui Napoletani ti mette contro i Napoletani, sai già che sono tanti e anche passionalmente e visceralmente legati alla loro città ed al loro ‘essere napoletani’, che è un caso sociale forse unico al mondo per intensità e passione. Come loro aguzzino sai già che questi non ti mollano il polpaccio e ti rifocillano in massa la base d’ascolto per monitorarti e rispondere al fuoco. Il risultato è però penoso, con gente spesso indifesa da un punto di vista dialettico e verbale che si limita a telefonare indignata e aggressiva restituendo la tempesta che quel vento semina. E quindi it’s show time! Un divertimento da caserma, ma funziona.

Sparare poi su vegani, complottisti, allucinati e scoppiati vari, è ancora lecito, ti metti contro personaggi che sono già contro tutti, aggiungi poco ma fai ancora caserma, e funziona anche questo. Il sesso? Quello funziona sempre, e la Zanzara lo porta a livelli infimi e irresistibili, come le scritte sui cessi dell’Autogrill.

Ma sparare sugli animali invece? Fermiamoci un attimo e analizziamo meglio le dinamiche cerebrali del Cruciani/Homer Simpson cercandole sotto la bisunta capigliatura.
In una delle poche stanze della sua mente troveremmo un cartello luminoso a intermittenza, come quelli degli hotel fatiscenti dei romanzi gialli, e leggeremmo: L’uomo è padrone della Terra, gli animali sono un orpello a suo uso e consumo.

Da qui si diparte tutto il crucianismo sciorinato e ripetuto quotidianamente come la propaganda di Goebbels ad un milione e passa di ascoltatori con il quoziente intellettivo di un tordo, che quindi declinano il pensiero del loro Guru sui loro quadernetti:

1) Non esistono animali d’affezione;
2) Chi ha un cane o un gatto e lo ama, fondamentalmente è un idiota;
3) Gli animali non hanno diritti se non quello di essere sparati o mangiati;
4) Chi ammazza un cane, un orso o una tigre, è come uno che ammazza una mosca;
5) Se un domatore viene ucciso da una tigre, bisogna stupirsene e la tigre va abbattuta subito. Perché il mestiere di domatore è una professione onesta, non è certo uno che rompe il cazzo ad animali maestosi e meravigliosi frustandoli e stressandoli per la vita, esemplari che altrimenti vivrebbero felici lontano da lì, senza di lui e senza sognarsi comportamenti contrari alla loro natura.

6) Se un orso minaccia con la sua presenza un insediamento urbano, è bene che sia abbattuto, il problema è lui, non gli uomini che gli impediscono di vivere e limitano il suo mondo, non merita alcun rispetto né lui nè i suoi cuccioli;

7) Uno Zoo, con le sue gabbie è educativo per i nostri figli;
8) Un delfinario, con i suoi delfini o orche catturate e sottratte all’immensità del mare e ai loro gruppi famigliari, è educativo per i nostri figli;

9) Un Circo, quello con gli elefanti in piedi che ballano la macarena e i leoni che saltano nel fuoco, è educativo per i nostri figli;

10) La caccia, dalla quaglia al Safari, è un’attività sana e normale, come il Tennis;

Ci fermiamo a 10, come i comandamenti, per decenza. Ora capirete che qui la posta in palio è decisamente più importante. Il tema è universale e confina con un pensiero criminale. In una società civile non dovrebbe essere consentito esprimere con tanta schiettezza e popolarità una posizione simile, affermandola con regolarità quotidiana e in totale scioltezza, non è un fatto democratico, è altro.

Quindi se Cruciani ci proporrà l’ultima stagione del suo talk-pensiero, per questo motivo dico amen, e propongo a Radio24 di rimpiazzare la striscia con uno show targato Peta o Lav, per un contrappasso simbolico e oramai incolmabile.

Tags: Confindustria

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