Aveva raccontato il suo approccio alla malattia e alle cure ne La Linea Verticale, libro diventato una serie tv per Rai3. Quella malattia che lo ha spento a 47 anni: è morto Mattia Torre, tra gli sceneggiatori di Boris ma non solo. Scrittore, sceneggiatore e regista, Torre si è spento a Roma dopo una lunga malattia.
Dopo il debutto come autore teatrale, ha lavorato per cinema e tv: autore per Parla con me di Serena Dandini, aveva creato la serie cult Boris – un format capace di ridefinire gli standard della comicità italiana – con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, lavorando anche al film omonimo del 2011. Con loro ha scritto anche la sceneggiatura del film Ogni Maledetto Natale nel 2014. Tornato a collaborare con Serena Dandini nel 2014 per The show must go off su La7, nel 2016 aveva scritto anche la serie tv Dov’è Mario? insieme a Corrado Guzzanti.
Di recente era tornato in tv con un monologo “La colpa è sempre di un altro“, interpretato a Propaganda Live, il programma di Diego Bianchi su La7, dall’amico Valerio Mastandrea. Un ritratto amaro dell’ignavia degli italiani che era diventato rapidamente virale.
Proprio Mastandrea, amico di vecchia data di Torre, era stato protagonista de La Linea Verticale, serie per Rai3 in 8 puntate tratta dall’omonimo libro dello scrittore, nato dalla scoperta di avere un tumore e dalla necessità di sottoporsi ad operazioni e terapie per curarsi. Torre era stato capace di trattare un tema così personale come la propria malattia con un’ironia fuori dal comune, una leggerezza e una drammaticità capaci di alternarsi sulla scena fino a fondersi, facendo satira sociale sulle realtà ospedaliere, sulla sanità, sulle paure di chiunque da un momento all’altro si ritrovi a diventare un paziente.
Ecco un momento della presentazione della serie in conferenza stampa, in cui Mastandrea e Torre raccontano la loro amicizia e la scelta di affidare al primo l’interpretazione del secondo.
Tra i tanti artisti che lo stanno omaggiando in queste ore anche Corrado Guzzanti, che ne ha ricordato il talento sopraffino e fuori dal comune, stroncato troppo presto.