Mihajlovic lascia la panchina del Bologna e sfida la leucemia. Il grande campione serbo affronta la partita più importante della sua contro un nemico mortale. I tifosi si stringono al fianco di Mihajlovic e sperano di rivederlo presto a bordo campo con la sua grinta e la sua voglia di vincere.
Mihajlovic ha scoperto questa terribile malattia qualche mese orsono. Dopo settimane di silenzio e valutazione, Mihajlovic ha deciso di rompere gli indugi e raccontare in pubblico il suo dramma. A testa alta, proprio come faceva sui campi di gioco di tutta Europa ed in panchina.
La vicenda di Mihajlovic induce ovviamente a qualche amara riflessione: la terribile malattia poteva esser diagnosticata in anticipo? E’ il solito quesito che rimbalza nella mente di tutti quando le vittime sono degli sportivi teoricamente supercontrollati. Le drammatiche vicende di Curi, Morosini, Astori inquietano i tifosi e gli altri atleti. Solo tragiche fatalità o forse controlli più approfonditi avrebbero potuto salvare la vita dei tre malcapitati calciatori?
Nella conferenza stampa di commiato dalla società rossoblù, Mihajlovic ha mostrato tutta la sua forza e tutta la sua determinazione. Quelle doti che l’hanno reso vincente ed amato. Egli è uno che non si è mai tirato indietro ed ha sempre vissuto da protagonista tutte le sfide alle quali il calcio l’ha chiamato. Mentre, dunque, Mihajlovic si cimenta faccia a faccia con la morte, noi ci domandiamo: questa terribile malattia poteva esser scoperta e curata prima in un ambiente sportivo dove i controlli tanto per gli atleti quanto per lo staff tecnico dovrebbero esser continui ed approfonditi?
Mihajlovic in Serbia è considerato una sorta di eroe nazionale. I tifosi della Stella Rossa di Belgrado conservano il ricordo della Coppa Campioni vinta nel 1991, uno dei simboli più forti dell’orgoglio serbo specialmente dopo le terribili guerre balcaniche di fine secolo. Forza Mihajlovic, vinci la tua battaglia!
prima di fare illazioni avete?seguito la conferenza stampa, Sinisa resta al Bologna senza se e senza ma, e al fine di fugare dubbi lui stesso ha affermato che faceva dei controlli mirati, di prevenzione perchè suo padre è morto per tumore, ed è da questi esami che è partito il campanello d’allarme e poi sono stati fatti gli approfondimenti del caso.
Gentilissimo, premetto che non sono un medico…tuttavia ho avuto modo di vivere,non da attore principale, quel calvario chiamato leucemia…mi consenta di sgombrare il campo dal dubbio che serpeggia circa i controlli preventivi…questa malattia, subdola ed improvvisa, devasta il midollo specialmente nelle forma acute, come sembra purtroppo il caso di sinisa….pertanto niente di paragonabile con patologie cardiache come i casi da lei citati….ho visto midolli puliti e sani oggi, ed invasi e devastati dalle cellule maligne in 3 giorni…..purtroppo…..la saluto…..
grazie per il suo intervento