Esce oggi No.6 Collaborations Project, il nuovo album di Ed Sheeran che lo stesso artista definisce una “compilation di collaborazioni”. Al suo interno 15 canzoni, 22 artisti coinvolti in un disco che appare più come un desiderio del cantautore che come il proseguimento del suo percorso discografico.
Ed Sheeran si è prestato ad un’unica intervista, con Charlamagne Tha God, presentatore radiofonico americano, personaggio televisivo e autore.
La chiacchierata è stata realizzata a casa del cantante a Suffolk nella quale c’è anche uno studio privato. Non si possono usare cellulari: “Qui ci si parla”, spiega Ed Sheeran, nel suo angolo di paradiso.
“Prima di avere un contratto discografico ho fatto molti EP. Uno di questo si chiamava Number 5 Collaborations Project con molti rapper inglesi di cui ero fan a quei tempi. Non ho più fatto collaborazioni su pezzi miei da quel momento”, spiega l’artista che racconta di aver collaborato con altri colleghi, ma mai su brani inseriti nei suoi dischi.
Negli ultimi anni, tante volte gli è capitato di pensare: “Mi piacerebbe collaborare con quello”, “Mi piacerebbe lavorare con quell’altro” come ai tempi di Beyoncé e Bocelli su Perfect. Ha creato quindi una cartella sul computer chiamandola Number 6 Collaborations e nell’arco di un anno ogni volta che incontrava un artista che stimava, di cui era fan o di cui possedeva l’album, gli chiedeva di andare in studio insieme, “non tanto per realizzare una canzone ma solo per me”.
A proposito di questo album chiarisce: “Non è il passo successivo della mia carriera, è solo qualcosa che ho fatto e che ho voluto rendere pubblico”. Non un mixtape ma “una raccolta di artisti di cui sono fan, con cui ho fatto musica. Non è un mixtape ma più una compilation, una raccolta di canzoni che mi faceva piacere fare“.
Tutto è nato in modo spontaneo e naturale. La regola era “Se ce l’ho e lo ascolto in macchina allora ci lavoro”. Ed Sheeran racconta inoltre che avrebbe potuto scegliere anche altri artisti ma non avrebbe avuto senso per lui collaborare e duettare con cantanti non direttamente legati ai suoi gusti personali. L’idea non era quella di dare in pasto al mercato una trovata commerciale da vetta delle classifiche bensì quella di collezionare una serie di collaborazioni con artisti per i quali realmente nutre stima.
Charlamagne Tha God sottolinea quando l’immagine di Ed Sheeran sia, per certi versi, l’opposto di ciò che deve essere una pop star.
Pensando alla notorietà, Ed Sheeran individua tre punti cardine: personalità, talento e lavoro. “Senza queste cose non puoi avere successo anche se molti hanno successo solo grazie alla loro grandissima personalità”. Ed Sheeran ha sviluppato per prima la personalità perché “cosa puoi fare se sei solo un ragazzino bruttino con i capelli rossi e gli occhiali? Puoi solo essere simpatico e carino”.