Nel fine settimana in questo articolo vi avevamo parlato della possibilità concreta che le aziende americane potessero regolarmente riprendere a vendere i propri prodotti a Huawei, almeno per i bene che non costituiscano un pericolo per la sicurezza nazionale. Trump ne aveva parlato nel concreto, prospettando anche una potenziale soluzione della vicenda nel corso dell’incontro che da lì e poco avrebbe avuto con il presidente della Cina, Xi Jinping a margine del G20.
Come riportato da ‘reuters.com‘, nonostante il primo cittadino americano abbia attenuato la propria posizione nei confronti di Huawei, dichiarando ai partecipanti al vertice del G20 che gli USA permetteranno l’espansione delle vendite di forniture tecnologie al produttore cinese, il Diparimento del Commercio non ha ancora chiarito se la decisione verrà estesa anche all’adozione del sistema operativo mobile Android, e dei servizi forniti da Google all’interno degli smartphone Huawei (che ricordiamo anche essere stata la molla che ha fatto scattare tutta la questione). Ci sono stati segnali di distensione, dobbiamo ammetterlo, ma la vicenda è tutt’altro che risolta.
Huawei, infatti, risulta ancora inclusa nell’entity list USA: non verranno concesse all’OEM licenze che possano sollevare anche il ben che minimo dubbio in materia di sicurezza nazionale, mentre potranno essere forniti beni dalla disponibilità globale (come nel caso dei microchip, volendo fare un esempio pratico). Un’importante apertura da parte di Trump c’è stata, che però, a quanto sembrerebbe, ha ben poco a che fare con l’utilizzo, da parte di Huawei, del sistema operativo Android e dei servizi di Google. La proroga della licenza varrà fino al prossimo 19 agosto, dopo di che il produttore cinese dovrà trovare un’altra soluzione, magari rappresentata a dovere dall’OS proprietario (a meno che non succeda qualcosa nel frattempo, come ci auguriamo tutti).
Parlare del fumo della pipa quando si vogliono acchiappare click sarebbe devotamente più interessante.