In poco più di un anno è diventato uno degli attori più popolari nel panorama internazionale grazie ad una singola serie televisiva distribuita nel mondo da Netflix, ma Alvaro Morte de La Casa di Carta si è assunto dei rischi prima di arrivare alla consacrazione definitiva e alla grande fama globale.
Prima di interpretare l’enigmatico “Professore” de La Casa di Carta, ideatore della rapina alla Zecca di Stato spagnola nelle prime due stagioni della serie di Alex Pina, l’attore aveva trascorso due anni sul set della soap Il Segreto, per poi decidere di abbandonarla in cerca di altre opportunità più stimolanti.
Quando ha lasciato il ruolo del medico di Puente Viejo Lucas Moliner nella popolarissima soap spagnola, non aveva ancora altre alternative professionali, ma ha deciso con un pizzico di incoscienza di scommettere sul proprio talento, fino ad essere ricompensato con il ruolo che ha rappresentato la svolta per la sua carriera.
Come racconta in un’ampia intervista con servizio fotografico per la rivista spagnola XL Semanal dedicata alla terza stagione de La Casa di Carta in arrivo su Netflix il 19 luglio, l’attore è stato travolto in maniera del tutto inaspettata dal successo virale della serie tv di Alex Pina (passata quasi in sordina in Spagna su Antena 3, prima del boom di visualizzazioni in streaming su Netflix). Un riscontro che non avrebbe mai immaginato avere una portata tale da convincere Netflix ad investire in una terza stagione.
Indubbiamente è stata per Morte l’occasione della vita, perché prima di assumere il ruolo del Professore, arrivato dopo aver affrontato diversi provini, si era appena licenziato da Il Segreto ed era in cerca di lavoro. Il primo provino lo aveva realizzato proprio poco prima di lasciare la soap in cui ha militato per due anni.
Sono molto felice di essere stato nella soap, si impara molto, ma avevo bisogno di andare avanti. I miei due figli sono nati proprio quando ho iniziato quella serie, i miei compagni mi hanno detto: “Sei pazzo, con due bambini, ma se non c’è lavoro!”. Ma io ho scommesso. Ho comunicato con anticipo che me ne sarei andato e 5 giorni prima di partire ho fatto il primo casting per La Casa di Carta. Ho passato due mesi e mezzo a fare provini fino a quando non mi hanno detto: “Bene dai. Questo ragazzo è forte”.
Dopo il rapinatore nerd e gentile de La Casa di Carta è arrivata un’altra produzione di Alex Pina e della sua Vancouver Media, ovvero El Embarcadero, realizzata per la piattaforma spagnola Moviestar e trasmessa in Italia da Rai 2 col titolo Il Molo Rosso.
Alex mi ha chiamato per El embarcadero dove aveva avevano bisogno di addolcire un personaggio che tradisce sua moglie e ha un lato molto oscuro. Il mio compito è stato quello di impedire allo spettatore di condannarlo, renderlo comprensivo e invitarlo a mettersi nei suoi panni. In effetti pensavo che le donne mi odiassero e invece con mia sorpresa mi hanno detto: “Non sai come ti capisco”. Ho questa capacità di addolcire i cattivi.