Di anni tra Borderlands 3 e il suo predecessore (numerico, con buona pace del reparto spin off, ndr) ne sono passati ormai un bel po’. Era infatti il 2012 quando la serie si palesava sugli scaffali con l’ultimo titolo della saga regolare, e ovviamente da allora il mondo dei videogiochi è cambiato in maniera netta e inequivocabile. Un’evoluzione di cui i ragazzi di Gearbox sono assolutamente consci e che avrà risvolti anche nello sviluppo del gameplay di questa nuova produzione, che abbraccia il filone dei looter shooter.
Un genere ultimamente particolarmente inflazionato, e che vedrà Borderlands 3 competere – con le dovute differenze dettate proprio dal gameplay del gioco – con altri titoli in grado di calamitare le attenzioni del pubblico con fortune alterne. Stiamo parlando dei vari Destiny 2 e Anthem, produzioni di un certo spessore che hanno avuto gli occhi di tutti puntati addosso fin dalle prime uscite pubbliche, e che sono più o meno riusciti nel loro obbiettivo. Mentre il titolo di Electronic Arts ha sostanzialmente deluso le aspettative, complici alcune magagne tecniche non gestite proprio nel migliore dei modi, lo sparatutto Sci Fi di Bungie ha saputo reagire alle defaillance del primo anno dei contenuti tornando nuovamente sulla cresta dell’onda.
Come riportato da Twinfinite, non dovrebbe correre gli stessi rischi dei due illustri concorrenti Borderlands 3, vista la natura sostanzialmente diversa del gameplay. In passato siamo stati infatti abituati da Gearbox a godere di campagne per singolo giocatore assolutamente corpose, che non necessitavano in alcun modo dell’ausilio della rete per essere godute appieno. Per chi poi non fosse stato soddisfatto dalla mole di contenuti sfornata dai vari giochi (ingordi, ndr) c’era la possibilità di prolungare la propria permanenza nelle lande di gioco sfruttando i diversi DLC confezionati ad hoc.
Chiaro è che i tempi cambiano e anche Gearbox avrà l’onere di adeguarsi con Borderlands 3. Probabile che il team di sviluppo si affidi quindi a eventi speciali in rete e similari – sulla falsariga di Destiny 2 – per fidelizzare la community e creare un ambiente di gioco comune. Bisognerà quindi vedere se tutto filerà liscio, con il rischio di problematiche che in questo campo è sempre dietro l’angolo: molto dipenderà dalla quantità di elementi legati a queste feature, sebbene i predecessori abbiano dimostrato di saper camminare sulle proprie robuste gambe anche facendone a meno.
Ricordiamo che Borderlands 3 è atteso sul mercato a partire dal 13 settembre 2019 nelle edizioni per PS4, Xbox One e PC, oltre che per Google Stadia.