Parte dalla Campania la sensibilizzazione e l’adozione di buone pratiche sostenibili a favore dell’ambiente e delle nostre coste marine. E non è sorprendente che la mobilitazione cominci dal basso proprio per rendere più immediata e visibile l’inversione di rotta a favore di comportamenti, stili di vita e pratiche turistiche che siano più rispettose dell’ambiente.
E’ il nostro futuro che è in gioco!
Di che si tratta? Nasce “Paestum Sea
Life”: la prima rete di imprenditori
del mare ecofriendly, formata da un gruppo di gestori di stabilimenti
balneari e strutture ricettive del litorale di Paestum, accomunati
dall’obiettivo di ridurre progressivamente, fino all’eliminazione totale entro
questa stagione, l’utilizzo di plastica monouso nelle proprie attività
di bar e ristorazione.
Quando si tratta di buone pratiche e di rete virtuosa di stabilimenti balneari e strutture ricettive che promuovono un turismo sostenibile, è d’obbligo citarli tutti: Molo Sirena, Lido Paestum, Lido Tuffatore, Dum Dum Republic, Lido Laura, Lido Nettuno, Lido Conchiglia, Lido Brigantino, Lido Athena, Lido Vin.Gi 79, Lido Girasole, Camping Villaggio dei Pini, Lido Mediterraneo, Paestum Inn Beach Resort e Cerere Outdoor Beach.
Si può aderire facilmente al progetto, senza limiti di categoria, a patto però di condividere l’intento di diffondere e promuovere più azioni sostenibili per il bene della collettività e dell’ambiente.
“Il logo della rete è stato pensato per trasmettere un
messaggio e un invito ben preciso – scrivono gli organizzatori – la scritta Paestum
Sea Life disegna una tartaruga: per riconoscere le lettere, bisogna darsi
del tempo. Lo stesso tempo che occorre concedersi per riflettere sulle proprie
scelte e sull’impatto che hanno sul mondo intorno, per poter prendere la
decisione più giusta”.
Ma quali sono le azioni concrete per salvare il mare dai rischi
dell’inquinamento, a partire dalla plastica e dai rifiuti in mare, che
adotteranno gli stabilimenti del litorale di Paestum?
Primo: Limitare la vendita e l’utilizzo di bottiglie di plastica attraverso pratiche di distribuzione alternativa (erogatori, borracce, contenitori in vetro).
Secondo: Incrementare le postazioni per la raccolta
differenziata nelle attività ricettive e diffondere più informazioni
ai bagnanti ed ai clienti sui rischi dell’inquinamento delle plastiche
nell’ambiente.
Terzo: Divieto di utilizzo di detergenti personali di origine chimica
negli spazi destinati alle docce per i bagnanti e i turisti.
Quarto. Sensibilizzare i bagnanti sui danni dell’abbandono di cicche di sigaretta in spiaggia, fornendogli allo stesso tempo delle soluzioni utili al corretto smaltimento di tali rifiuti.
Quinto: Promuovere una corretta informazione anche
sulla nidificazione delle tartarughe marine e sulla salvaguardia dei nidi,
molto frequenti nel litorale paestano.
In questa direzione si muove anche l’attività di giovani start up che stanno
sviluppando tecnologie innovative per la salvaguardia ambientale attraverso
l’utilizzo di droni, rover e natanti automatizzati ed interconnessi. Un
esempio: identificare la plastica in mare e recuperarla in maniera automatica.
Questo è l’obiettivo della start up Green
Tech Solution di Portici guidata dal ventottennne ingegnere aerospaziale, Emanuele Della Volpe. Che avverte: “E’
una emergenza globale, quella che viene definita “marin litter”, lettiera
marina, che riguarda tutti quei rifiuti di plastica che si trovano nel mare.
Molti non se ne rendono conto ma stiamo vivendo un’epoca di cambiamento
importante legata alle modificazioni climatiche che dipendono dall’influenza
sull’ambiente delle plastiche, degli inquinamenti da aerei, polveri sottili.
Sono allarmanti i dati sulle microplastiche – prosegue – le quali
degradandosi diventano così piccole che vengono confuse dalla fauna marina come
cibo. Pesci con contenuti di molecole rilevanti, in particolare di polimeri,
che non riescono a digerire e che poi finiscono sulla nostra tavola”. Nei
giorni scorsi, Green Tech Solution
ha partecipato alla conferenza a Genova sul tema “Come vogliamo vivere nel
2029?” in cui ha presentato i risultati di questa applicazione. Una occasione
offerta da FOCUS, la rivista di
divulgazione scientifica, che li ha invitati dopo averli ascoltati nel corso
del Sea Drone Summit di Gallipoli.
Ecco perchè è fondata ed è molto importante l’iniziativa che parte dal litorale di Paestum e dal progetto “Paestum Sea Life”.
Una rete diffusa di imprenditori per valorizzare e proteggere l’ecosistema delle dune, con la sua flora, risorsa preziosa per la costa di Paestum, e di limitare le attività impattanti sui suoi litorali marini.
Un segnale dunque importante lanciato da Paestum Sea Life in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente. Ci auguriamo che diventi presto un modello da replicare ad ampio raggio sui litorali italiani. Iniziare non è mai troppo tardi!
Facebook: Paestum Sea Life
Instagram: @paestumsealife