Il 5 giugno si avvicina, e con esso i promo e alcune anticipazioni su The Handmaid’s Tale 3. La serie distopica ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood si è annunciata da alcune settimane col motto wake up America, al contempo una sintesi delle motivazioni di June e un input all’azione per i prossimi episodi.
Nell’episodio conclusivo della seconda stagione June (Elisabeth Moss) ha rinunciato alla possibilità di fuggire da Gilead. L’abbiamo vista affidare la neonata Nicole all’amica Emily (Alexis Bledel) e prepararsi a un ritorno in trincea, incapace di lasciarsi alle spalle l’altra figlia, Hannah (Jordana Blake).
Le prime anticipazioni su The Handmaid’s Tale 3 sono arrivate nelle ultime settimane dai produttori della serie. Warren Littlefield ha dichiarato che nel primo episodio vedremo June tornare a Gilead, dieci minuti dopo il clamoroso finale della seconda stagione.
Vedremo cosa succederà a Serena Joy (Yvonne Strahovski) e quale sarà la sua reazione quando scoprirà che la sua bambina è stata portata in Canada, sì, ma non con June.
Questo fatto in particolare avrà enormi ramificazioni e Nicole diventerà un interesse multinazionale. Tutti vorranno Nicole. E la domanda a cui rispondere sarà chi potrà decidere del suo futuro, legalmente e moralmente.
Nei promo e nei trailer di The Handmaid’s Tale pubblicati da Hulu possiamo intuire una futura collaborazione tra June e Serena Joy; le vediamo addirittura fumare insieme a bordo di una piscina. Che le cose fra loro stessero cambiando lo abbiamo già visto sul finire della seconda stagione, quando la stessa Serena accetta che June porti via la neonata da Gilead.
Nel trailer sentiamo June dire di aver bisogno di alleati e qui l’inquadratura di sposta su Serena, in volo su un jet forse diretto in Canada. È probabile che la donna decida di sfruttare il suo status sociopolito per aiutare a costruire un fronte di ribellione interna. La mia influenza arriva fino a un certo limite, dice a un tratto. E allora sposta questo limite, risponde June.
Il trailer sembra inoltre confermare il ruolo strategico di Nick (Max Minghella), sempre pronto a mettere al primo posto gli interessi e il benessere di June. Per quanto riguarda la zia Lydia (Ann Dowd), invece, non è chiaro se la coltellata di Emily l’abbia uccisa o meno. Il trailer si sofferma su di lei solo per pochi istanti e non possiamo essere certi del suo destino. Ciò che sappiamo per certo è che una parte del suo passato sarà svelata con alcuni flashback.
Ce lo hanno chiesto in tanti e da molto tempo, e siamo felici di scoprire qualcosa in più sui trascorsi di zia Lydia verso la metà della stagione, ha spiegato Warren Littlefield. In questo modo proveremo a capire chi era prima di iniziare a indossare quell’orribile vestito e andare in giro col bastone.
Qualche altra anticipazione sugli sviluppi futuri di The Handmaid’s Tale 3 è arrivata da Bruce Miller. Lo showrunner della serie si è concentrato in particolare sul ruolo del misterioso Lawrence (Bradley Whitford), che dopo aver programmato la fuga di Emily sarà sicuramente pronto a sostenere la ribellione.
Lo rivedremo, certo, ha detto Miller. Abbiamo voluto sviluppare il suo arco narrativo fin dall’inizio. Il personaggio è modellato sulla figura di alcuni accademici tedeschi ai tempi della seconda guerra mondiale. Quegli individui sono stati in grado di pianificare ed elaborare le teorie che sarebbero poi state alla base della guerra, dell’olocausto, delle politiche razziali naziste… Lawrence si sente per certi versi l’artefice di un sistema che ha contribuito a distruggere la sua vita e che adesso lo disgusta fin nel profondo.
Ma l’aiuto di un pezzo grosso di Gilead non basterà a distruggere il regime. Al contrario, ci saranno nuove gatte da pelare e nuovi cattivi cui far fronte. Entreranno in gioco personaggi più potenti, Fred Waterford non sarà certo la preoccupazione più grande. Lui è solo una Gilead in piccolo, ha dichiarato Littlefield.
Non è chiaro se questi nuovi arrivi siano esponenti del regime o meno. A quanto pare, infatti, nei nuovi episodi di The Handmaid’s tale anche il Canada inizierà a tremare. Come vedremo, una parte della filosofia di Gilead filtrerà fino al Canada e la lotta personale di Moira e Luke contro quell’ideologia sarà un aspetto cruciale della storia.
Dobbiamo quindi aspettarci il peggio anche in questa stagione? Credo che in questa battaglia ci sia molto più spazio per la speranza. Potremmo sentirci sopraffatti, ma avvertiremo comunque il senso profondo di tutto e vedremo una luce in fondo al tunnel, ha rassicurato il produttore.
Intanto alcuni delle principali testate americane hanno avuto la possibilità di guardare i primi episodi in anteprima. Le loro anticipazioni su The Handmaid’s Tale 3 hanno lasciato poco margine a teorie e previsioni, e non sono state molto incoraggianti nel complesso.
Da quello che abbiamo visto nei primi sei episodi, June e la serie sono intrappolati in una lugubre atmosfera di miseria, e lottano con sempre maggiore ferocia per raggiungere un futuro che invece si allontana sempre di più, si legge su EW.
Nonostante The Handmaid’s Tale 3 sembri aver trovato una strada migliore, il problema che la affligge da quando il materiale di Margaret Atwood è terminato rimane. In breve, non c’è abbastanza da raccontare. Più la serie si addentra nella burocrazia e nella cultura di Gilead, più le crepe iniziano a vedersi. June potrà pure essere più combattiva che mai, ma ci chiediamo quanto abbia ancora da dire la sua storia, commenta invece USA Today.
La terza stagione ristabilisce l’obiettivo ultimo della protagonista: resistere. Solo che questa volta la resistenza è molto più attiva. I primi sei episodi sono coinvolgenti, ma più lenti e laboriosi che nelle prime due stagioni, secondo Indiewire.
La terza stagione di The Handmaid’s Tale debutterà su Hulu il 5 giugno. Questo è il momento giusto di recuperare le prime due, disponibili in streaming su TIMVision.