Nonostante il ban USA, Huawei continua dritta per la sua strada, promettendo di non estinguersi come alcuni avrebbero potuto credere all’indomani della decisione presa dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America. Un’altra dimostrazione di quanto appena detto è arrivata proprio stamane in merito all’avvio della produzione di massa da parte di TSMC del processore Kirin 985, che dovrebbe equipaggiare la prossima serie dei Mate 30.
Dopo il periodo di test, come riportato da ‘huaweicentral‘, l’azienda ha dato un’accelerata definitiva alla questione in modo da rispettare i tempi di consegna per quel che riguarda la produzione in serie del primo SoC 7nm + EUV (Extreme Ultraviolet Lithografy) da essa concepito. Il ban USA non impedirà a TSMC di continuare a rifornire Huawei dei suoi prodotti. La società starebbe anche progettando di sviluppare una versione del processore Kirin 985 con modem 5G, sempre per la stessa serie di dispositivi.
L’OEM cinese avrebbe anche in cantiere il lancio di un processore in baseband 5G o con modem 5G integrato, per renderlo disponibile sul mercato all’inizio del prossimo anno. Come potete vedere, le cose vanno avanti a pieno regime in casa Huawei, a dispetto di quel che si potesse iniziare nell’immediato arrivo della notizia del ban USA, che avrebbe tagliato le gambe a chiunque, ma non alla società di Shenzen, che ha idee molto chiare sul prosieguo del suo destino. Lo dimostra anche la realizzazione dell’OS proprietario, che dovrebbe rendersi disponibile in due versioni, di cui quella Europa erediterà il nome di Ark OS, come qui spiegato nel dettaglio.
C’è da fare un plauso ad un’azienda tanto solida, che sta cercando con tutti i mezzi a disposizione di rialzare la china nonostante sia finita nell’occhio nel ciclone pressoché all’improvviso. Una buona notizia questa, specie in ottica futura: vedremo se occorrerà davvero arrivare a tanto, o se le parti in causa riusciranno, in qualche modo, a trovare una soluzione alla frattura che si è venuta a creare.