Ci sono alcune indicazioni interessanti che sto raccogliendo in questi giorni per quanto riguarda uno smartphone come il cosiddetto Honor 9. Al dì là delle questioni inerenti il rilascio dell’aggiornamento con Android Pie ed EMUI 9, probabilmente in fase di revisione e in attesa di una release tanto stabile, quanto definitiva, bisogna concentrarsi anche su altre tematiche. Ad esempio, uno dei problemi più diffusi per lo smartphone lanciato sul mercato un paio d’anni fa si riferisce senza ombra di dubbio alla messa a fuoco della fotocamera.
L’ultimo nostro bollettino sul tema risale a diversi mesi fa, ma considerando il fatto che in tanti stanno per superare la soglia dei 2 anni di utilizzo dello smartphone, quella che consente appunto di essere ancora coperti dalla garanzia, diventa importante esaminare alcuni riscontri del pubblico. Contrariamente a quanto sta avvenendo con l’Asus ZenFone 3, altro device storicamente limitato da una problematica simile, la decisione di rivolgersi al produttore per un difetto simile sembra essere effettivamente quella più consigliata con Honor 9.
Ad esempio, pare che l’intero processo, tra invio e ricezione dello smartphone riparato duri al massimo due settimane. Certo, i tempi possono cambiare a seconda dell’area in cui ci troviamo, ma quella indicata potremmo concepirla come soglia massima sotto questo punto di vista. Salvo imprevisti al momento dell’apertura del vostro Honor 9, poi, non andrete incontro a costi aggiuntivi vista la copertura della garanzia. Fermo restando che qualora abbiate effettuato degli interventi non consentiti, la musica potrebbe cambiare.
Insomma, riscontri più che incoraggianti per chi sta affrontando anomalie di questo tipo con Honor 9, ma al contempo sarà importante presentare ai tecnici un device in perfetta forma e senza ulteriori interventi pregressi alle sue spalle, in quanto potrebbero mettere in discussione la copertura della garanzia.