Difficile gestire la fama di Doctor Who: lo sa bene David Tennant che per anni ha ricoperto il ruolo del protagonista nella celebre serie britannica in onda dal 1963. L’attore, che presto vedremo nello show Amazon Prime, Good Omens, ha raccontato la sua difficile lotta per riuscire ad accettare la popolarità che quel ruolo gli aveva regalato.
Tennant ha ricoperto la parte del Dottore per cinque stagioni, dal 2005 al 2010, sotto la guida dell’allora showrunner Russell T. Davies. In un’intervista col Sunday Times, la star ha svelato come improvvisamente si fosse sentito sopraffatto dall’incredibile successo di Doctor Who, arrivando ad esserne addirittura spaventato:
“Non è proprio come te lo immagini. C’è molta esposizione, quel salto immaginario che hai avuto e che ti renderà famoso e invulnerabile, in realtà è sbagliato. Ti rende molto vulnerabile e sei messo a nudo. Mi ricordo che allora, quando mi trovavo in una stanza e qualcuno di famoso veniva da me, c’è quel tipo di sussurro e tutti lo guardano. E puoi immaginare che quella persona è qualcuno di molto potente. Ecco, quando diventi quella persona, entri in una stanza e tutti girano la testa per vederti, di senti schiacciato, intimidito e spaventato.”
Doctor Who ha lanciato David Tennant nel panorama internazionale; dopo il ruolo del Signore del Tempo è approdato in diverse produzioni televisive inglesi quali The Escape Artist e Broadchurch. Il 31 maggio debutterà al fianco di Michael Sheen nella miniserie Good Omens, dove promette ai fan del Dottore: “C’è un riferimento a Doctor Who che potete trovare sullo schermo. Dovete mettere in pausa ma è proprio lì.”
A Radio Times, l’attore ha spiegato che buona parte del team di Good Omens ha lavorato in Doctor Who, perciò quando si sono trovati davanti David Tennant, non hanno resistito a inserire degli easter eggs. “Credo potete vederlo nell’appartamento di Crowley. C’è un piccolo riferimento. Oh e c’è anche la targa dell’auto. Ma non ci sono Dalek!”
Good Omens è basata sul romanzo di Terry Pratchett e Neil Gaiman del 1990 Buona Apocalisse a tutti!.