Prezzi console in sensibile aumento. Potrebbe essere questo lo scenario futuro per tutti gli acquirenti che si professano appassionati di videogame. Che siano hardcore o meri casual. Mentre sul web e sui principali portali dediti al tech non si fa altro che parlare del caso Huawei/Google, pare che in futuro possano essere coinvolte dall’aumento delle tasse sui beni d’importazione anche aziende che si occupano della produzione di hardware legato ai videogiochi come Microsoft, Sony e Nintendo. Un aumento fortemente voluto dal presidente degli Stati Uniti Donal Trump, e che ha già creato una non troppo sottile guerra commerciale tra gli USA e la Cina.
Prezzi console in aumento per via della mossa di Trump perché? Una domanda più che lecita, ma che trova facile spiegazione nella produzione stessa delle nostre amate piattaforme da gioco. E che desta quindi grande preoccupazione per il possibile incremento dei costi finali per i consumatori. Non tutti lo sapranno, ma i principali colossi dell’industria videoludica producono infatti le proprie console in territorio cinese. Questo significa che, se il provvedimento richiesto da Donald Trump dovesse essere approvato, verrà applicata una tassa del 25% sull’importazione al posto di quella attualmente in vigore, e pari invece al 10%. Un aumento decisivo e che potrebbe incidere seriamente sui prezzi.
Stando a quanto riportato dal sito GameDaily, il possibile scenario potrebbe costringere i grandi attori del settore in pixel e poligoni a far lievitare i prezzi console e dell’hardware più in generale – anche di accessori come PlayStation VR o i vari controller. Non si può neppure escludere che la manovra economica abbia poi un impatto sui prezzi di lancio di PlayStation 5 e della nuova Xbox , attese nei negozi nel corso del 2020. La stessa Entertainment Software Association, in allarme, si è espressa sulla situazione:
L’industria dei videogiochi vanta già un’eccedenza commerciale per quello che riguarda l’economia americana. Queste tasse non faranno altro che arrecare danno all’economia americana, alle sue industrie e ai consumatori.
La richiesta sarà discussa il prossimo 17 giugno: se approvata – con prezzi console di conseguenza più alti – entrerà in vigore dal 24 dello stesso mese.