Sarà vero che gli opposti si attraggono, ma anche che chi si somiglia si piglia. Killing Eve 2×07 ne dà un’inquietante dimostrazione osservando da vicino la pericolosa dinamica tra Villanelle e Aaron Peel. L’episodio si apre con un primo punto di contatto tra i due. In una scena che rovescia le abitudini passate – in genere è Villanelle a lasciare dei regali alla porta di qualcuno – la ragazza vede un pacchetto sull’uscio del suo appartamento. Al suo interno trova il Dizionario di filosofia con il quale ha colpito Aaron Peel durante la cena della sera precedente. Perdonami, si legge sul biglietto che lo accompagna.
Questo gesto inquietante si rivela però una buona notizia. La squadra dell’MI6, infatti, deve trovare il modo di seguire Peel a Roma per i suoi incontri con i potenziali acquirenti dell’arma, e il regalo capita a fagiolo. Poco dopo Eve raggiunge Villanelle nel suo appartamento. Dovrebbero discutere il da farsi, ma Eve è turbata da qualcosa. I sentimenti della ragazza, nello specifico. Davvero non senti niente?, le chiede, riferendosi al monologo sulla noia dello scorso episodio. Ma Villanelle la rassicura: sento qualcosa quando sono con te. E non c’è orrore nello sguardo di Eve, non c’è alcuna urgenza di fuggire dall’intimità del momento.
Peccato che a interromperlo compaiano le due ragazze intraviste la scorsa settimana: temevamo sarebbero state vittima di un episodio di cannibalismo, e invece la loro serata con Villanelle è trascorsa in modo ben diverso. Fiu! Eve non sembra prendere benissimo la cosa. Il suo sguardo muta dalla confusione allo stupore, dallo stupore alla gelosia nel giro di un paio di secondi, finché non decide di lasciare l’appartamento di Villanelle intimandole di guadagnarsi un invito a Roma con Peel.
Detto fatto. Villanelle riveste i panni di Billie e va all’appuntamento con Aaron, che ha prenotato l’intero locale solo per guardarla mangiare due abbondanti porzioni di pasta. È chiaramente affascinato da lei, la osserva con avida curiosità e cerca di capire perché le piacciano tanto i soldi. Mi piace comprare cose, dice lei, mi piace possederle, mi piace guardarle. Ma quali cose? Quelle che mi fanno sentire qualcosa. Non sappiamo quanto queste parole si riferiscano a semplici oggetti e quanto invece a Eve, per esempio, ma sembrano intrigare Aaron ulteriormente, al punto che decide di invitarla a Roma.
When Kill Commander is worried about you. #KillingEve pic.twitter.com/mqPKxfFKIa
— AMC Networks (@AMC_TV) May 20, 2019
Intanto è chiaro come in Killing Eve 2×07 Eve e Villanelle abbiano superato la fase di reciproca diffidenza. Eve tempesta la ragazza di chiamate e messaggi in segreteria per avere notizie dell’incontro, per sapere se sta bene e accertarsi che non sia stata assassinata (!). Villanelle li ascolta uno dopo l’altro appena rientrata nel suo appartamento, e il suo sguardo è quello di un’adolescente trionfante per aver finalmente conquistato l’interesse genuino dell’amata.
E Niko? Lo troviamo poco dopo in compagnia di Gemma, in un garage in cui deposita alcune delle sue cose. Villanelle li coglie di sorpresa e punta subito un coltello alla gola dell’uomo. Sembra essere la fine, eppure la prima cosa che gli chiede è la ricetta della sua shepherd’s pie, perché… a Eve piace.
Worcestershire sauce. Clearly. #KillingEve pic.twitter.com/OIzKqx4Eq8
— Killing Eve (@KillingEve) May 20, 2019
Fatta una lista mentale degli ingredienti, interroga Niko sulla natura dei suoi sentimenti per Gemma. Lui ammette di non amarla e di amare invece Eve, peccato però che Villanelle si aspettasse un’altra risposta. Stavo quasi per lasciarvi andare, dice loro.
Eve, intanto, si prepara al viaggio per Roma. Dovrà partire con Hugo, e Carolyn le raccomanda di tenere Villanelle sotto controllo: è importante che non uccida nessuno. Proprio mentre sta per lasciare l’appartamento di Carolyn, Kenny prova ad avvertirla di non andare a Roma, ma non fa in tempo a darle altri dettagli perché pochi istanti dopo la madre compare alle sue spalle.
Che lasciar perdere la missione sia la cosa migliore è anche ciò che le suggerisce Martin, l’esperto in psicopatici. È troppo coinvolta da Villanelle, troppo esposta perché le cose possano andar bene. Eve lo ringrazia per il suo parare e gli promette di tenerlo in considerazione, ma ammette lei stessa di sentirsi completamente sveglia, come se fosse finalmente uscita da un profondo stato di torpore.
E così arriva il momento della trasferta. Eve e Hugo alloggiano in un hotel piccolo e spoglio, mentre Villanelle è ospite del palazzo di Aaron, fra camere immense, statue e affreschi. La sua valigia è stata sequestrata, ma nell’armadio trova una lunga serie di abiti e tailleur ai quali attingere. Peel, intanto, la osserva dalle telecamere nascoste e continua a chiedersi quale sia il suo segreto.
She likes owning things…looking at them. #KillingEve pic.twitter.com/5VqWrVMCi4
— Killing Eve (@KillingEve) May 20, 2019
Finalmente iniziano gli incontri con i potenziali acquirenti della sua arma: si tratta di un software, un’app o un qualche strumento informatico che permette di scoprire qualsiasi tipo di informazione, anche la più intima, su qualunque essere umano.
Su Villanelle, però, quest’arma non funziona. Sei l’unica persona al mondo di cui non so nulla, osserva Peel, forse rivedendo sé stesso nell’alone di mistero che la circonda. Con una differenza, però: mentre lui non si sente mai solo, né avverte il bisogno del contatto umano con qualcuno, lei desidera vedere, toccare, stare con chi è oggetto del suo desiderio.
Ancora una volta le sue parole sono rivolte a Eve, in ascolto dall’altro lato dell’auricolare. E proprio a lei torna a rivolgersi dopo essere andata a letto, suggerendole di lasciarsi andare, per una volta, e di poterla aiutare, anche a distanza. Lo sguardo di Eve, ormai privo del dubbio e del tormento mostrati fino ad allora, parla chiaro; la donna accoglie l’invito e si avvicina al letto in cui Hugo è addormentato, usando il collega né più né meno come un oggetto sessuale.
Se ne accorge lui stesso, la mattina dopo, e la ringrazia sarcasticamente per la cosa a tre. Il suo sentimento – dispiacere? rabbia? delusione? – non è comunque lontanamente paragonabile a quello che deve aver provato Niko sul finire dell’episodio. Lo vediamo aprire gli occhi dopo aver preso un colpo in testa, ancora nel garage. È disorientato, ma gli basta sollevare lo sguardo per capire che le cose sono andate davvero molto, molto male: Gemma è seduta sul divano, morta con la bocca spalancata e la testa avvolta in una busta di plastica sigillata dal nastro adesivo.
Killing Eve 2×07 si prepara quindi al finale di stagione con un episodio fatto di piccoli momenti carichi di inquietudini, tensioni, giochi di potere e sensualità. Innanzitutto osserviamo il nuovo passo di Eve verso una perdita completa della propria moralità. Come notiamo nell’incontro con Martin, la donna è ancora impaurita dalla piega presa dagli eventi e avverte il potenziale distruttivo della propria situazione. Allo stesso tempo, però, sembra non saper combattere o addirittura volersi abbandonare all’eccitazione e alla sensazione di sentirsi completamente sveglia grazie alla vicinanza di Villanelle.
Quella con l’esperto è una delle scene migliori offerte da Sandra Oh in questa stagione, perché dimostra quanto a fondo abbia compreso la natura dei sentimenti della donna che interpreta. La fragilità, il bisogno di aiuto e allo stesso tempo l’urgenza di abbandonarsi a una tensione irresistibile si leggono tutti nello sguardo di Eve, e sono quanto di meglio Sandra Oh ci abbia offerto quest’anno.
Killing Eve 2×07 indaga poi l’inquietante dinamica della relazione tra due psicopatici. Villanelle e Aaron giocano a un gioco di cui conoscono le regole, e per il momento paiono seguirle. In questa fase sembra essere lui ad avere il controllo sul loro rapporto: è lui a scegliere il cibo e gli abiti per Villanelle, è lui a stabilire quale ruolo lei debba avere nella trasferta a Roma. Ma tutto procede senza grossi intoppi solo grazie a un’inattesa obbedienza da parte della ragazza, che probabilmente non si sente minacciata dal feticismo e dalle manie di controllo di Peel.
La relazione tra Eve e Villanelle, invece, sembra aver acquisito un nuovo livello di intimità. Un’evoluzione degna delle più ardite fanfiction. Le due appaiono adesso consapevoli del proprio reciproco interesse, e i tentativi di manipolarsi a vicenda non riescono a contenere una tensione erotica crescente. Lo dimostrano i continui messaggi in segreteria di Eve, il momento in cui dà a Villanelle un panino con il microfono da indossare, e soprattutto la sera in cui consumano un rapporto a distanza, idealmente avvicinate da un auricolare e da un giocattolo sessuale umano.
Thank you. #KillingEve pic.twitter.com/fuRL00RLPr
— Killing Eve (@KillingEve) May 20, 2019
Dal punto di vista narrativo, invece, si fanno pochi passi in avanti. Il ruolo di Carolyn e Konstantin è ancora oscuro, ma il tentativo di Kenny di impedire la partenza di Eve lascia intendere che il pericolo è dietro l’angolo. È probabile che gli stessi Carolyn e Konstantin siano parte di un disegno più grande e stiano a loro volta manipolando tutti gli altri soggetti coinvolti nell’indagine, Eve e Villanelle comprese. Così come è altrettanto improbabile che una missione talmente delicata sia lasciata del tutto nelle mani di due agenti dell’MI6 e di un’assassina psicopatica.
La stessa showrunner della serie, Emerald Fennell, ci aveva avvisati di non abituarci troppo al nuovo assetto delle cose. Non è chiaro se si riferisse all’inusuale team dell’MI6, alla vicinanza tra Eve e Villanelle o altro, ma da un finale di stagione e dal promo di Killing Eve 2×08 ci aspettiamo un colpo di scena dietro l’altro. E di sicuro un nuovo, insopportabile cliffhanger.