L’accordo in ottica rete 5G tra Vodafone e TIM puzza per Iliad. Nessun eufemismo è necessario, visto che il quarto operatore italiano vede proprio del torbido nella collaborazione che sta per essere instaurata tra i due storici operatori mobile del nostro paese, tanto da aver scritto una bella lettera accorata all’indirizzo di AGCOM e Antritrust, chiedendo di vigilare su una manovra che potrebbe essere lesiva della concorrenza del settore mobile.
Risaliamo alla natura dell’accordo tra Vodafone e TIM pensato proprio in vista dei costanti e repentini sviluppi della rete 5G. L’operazione di partnership è nota da diverso tempo e semplificando, ha lo scopo di far bene all’uno e all’altro operatore nel raggiungimento dei propri obiettivi di connessione con l’ultima tecnologia. In effetti i due vettori hanno concordato il possibile utilizzo simultaneo di impianti, dove necessario e per garantirsi in questo modo un’accelerazione dei lavori di copertura dell’intero territorio nazionale.
Cosa non va giù a Iliad? L’ultimo operatore arrivato nel nostro paese chiede ad AGCOM e pure all’Antitrust di valutare fino in fondo se il suddetto accordo non sia lesivo per la concorrenza. Il dubbio è che con la forza dei due attori principali delle telecomunicazioni si crei un vero e proprio sistema monopolistico a favore dei soliti noti e non certo della restante concorrenza. Chiaro come Iliad cerchi di far valere i propri interessi e non voglia diventare inevitabilmente il fanalino di coda della rete 5G in implementazione entro i nostri confini. La sfida delle connessioni ultra-veloci, come detto più volte, è troppo importante per far passare anche il minimo dettaglio inosservato e di certo l’ultimo arrivato, per mancanza di una sua rete proprietaria ancora non strutturata per il 4G, per forza di cose, parte svantaggiato. Vedremo come risponderanno AGCOM Antitrust all’invito di verificare il recente accordo.