Con la notizia che Wildside ha acquistato i diritti del libro di Francesco Totti per farne una serie tv, parte il toto-nomi sul protagonista. O meglio, il tam tam mediatico che vorrebbe solo uno, solo Alessandro Borghi, favorito per ottenere il ruolo del Capitano della Roma che ha lasciato il calcio da due anni ma resta idolo dei tifosi e bandiera giallorossa.
Wildside ha annunciato che il libro autobiografico di Francesco Totti Un Capitano, scritto con il giornalista sportivo Paolo Condò per raccontare la sua storia di calciatore della Roma ma anche di marito e padre di tre figli, sarà adattato per il piccolo schermo, diventando una serie televisiva.
Il progetto è ancora in fase embrionale, visto che la società di produzione (che tra gli altri firma The Young Pope, la trilogia 1992-1993-1994, L’Amica Geniale e tanti altri titoli prestigiosi) per ora si è semplicemente assicurata i diritti per l’adattamento in forma seriale, che potrebbe essere realizzato per Sky.
Reduce dal successo di Suburra – La Serie su Netflix, da un David di Donatello come miglior attore per il film Sulla Mia Pelle sulla storia di Stefano Cucchi e tra i più prolifici attori italiani di cinema e tv, Alessandro Borghi ha dimostrato di essere un trasformista capace di calarsi credibilmente in panni molto diversi, senza paura di cambiamenti fisici anche piuttosto radicali come quelli affrontati per il film su Cucchi. Nel caso della serie su Francesco Totti, tutto sommato, basterebbe poco a renderlo somigliante al Capitano.
La notizia di una serie su Totti arriva dopo il successo al cinema del film Il campione, opera prima di Leonardo D’Agostini con Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano che ha dimostrato come si possa raccontare sul grande schermo una storia di calcio che però è prima di tutto la storia di una crescita umana. Lo stesso Totti ha visto il film con la moglie Ilary Blasi e lo ha definito molto verosimile, nel suo racconto di un giovanissimo campione della Roma talentuoso ma sregolato, accecato da fama e denaro e attorniato da personaggi infimi che lo sfruttano e gli attribuiscono valore solo in base a quanto e come gioca in campo. Il film dimostra che si può realizzare un prodotto audiovisivo sul calcio pur non rivolgendosi ai soli appassionati di questo sport, ma affiancando al tema calcistico il racconto dell’umanità dei soggetti (certo non tutti positivi) che popolano questo mondo. Cosa che probabilmente anche la serie tv su Francesco Totti proverà a fare.